Il caso Smart working: chi è all’avanguardia e chi non ne vuole sapere Patrizia Pallara 11/11/2021 Due esperienze agli antipodi: il gruppo Generali, che ha sottoscritto con i sindacati un accordo innovativo, e Unipol che ha imposto ai 10 mila dipendenti di rientrare in massa, senza neppure discuterne
Pubblica amministrazione Cgil: incontro con Brunetta primo passo per regolare lavoro agile 22/10/2021
L'intervista Smart working. Non si torna indietro, ma serve una legge Paolo Andruccioli 21/09/2021 Nato per rispondere all’emergenza della pandemia il lavoro da remoto, o lavoro agile, produrrà cambiamenti strutturali e permanenti nell’organizzazione delle aziende e dei servizi pubblici. Dovranno essere le norme a costruire il quadro di riferimento, mentre spetterà alla contrattazione collettiva l’applicazione dei principi. Anche l’organizzazione urbanistica delle città subirà dei cambiamenti. Tante le novità sull’orario di lavoro. Decisiva la riqualificazione dei dirigenti
Le grandi trasformazioni Smart working, ora se ne può parlare seriamente Tania Scacchetti 21/09/2021 Occorre uscire dalla disputa fra chi lo considera una vacanza retribuita e chi lo vede come la rivoluzione positiva. Non è una materia che va lasciata alle relazioni individuali. Deve essere la contrattazione collettiva a regolare la nuova organizzazione e ad accompagnare i lavoratori. Attenzione alla retorica della conciliazione
QRS Dal telelavoro coatto al lavoro ubiquo. Lo smart working dopo l’emergenza Maria Concetta Ambra 07/07/2021 È necessario un generale ripensamento di questa modalità di lavoro a distanza, a partire da quelli che sono i nodi ancora irrisolti. Uno dei primi, forse il più importante, riguarda la definizione dei risultati disancorati dai luoghi, ma soprattutto dai tempi. Se ne parla nel n. 3-4 dei Quaderni di Rassegna Sindacale
Lavoro agile Lo smart working per contratto Cristian Sesena 21/04/2021 Durante la pandemia se ne è fatto un uso sbagliato, tanto da snaturarne ruolo e funzione. È diventato un lavoro imbolsito e affannoso, consumato per intero nelle abitazioni, senza controllo, determinando una difficoltà estrema, soprattutto per le donne, a perseguire la finalità per cui era stato concepito: la conciliazione