Prime pagine
La scomparsa inattesa di Raffaella Carrà, protagonista indiscussa della televisione popolare degli ultimi trent’anni e la semifinale dell’Italia con la Spagna di questa sera caratterizzano quasi tutte le prime pagine. Sul fronte della politica i quotidiani danno una certa rilevanza allo scontro intorno al ddl Zan contro l’omotransfobia che andrà in aula al Senato in un clima di divisione interna alla sinistra. Lo stesso relatore della legge, Alessandro Zan (Pd e attivista Lgbt) fa appello a Matteo Renzi per evitare la trappola di Matteo Salvini. Chiaro il titolo di apertura di Repubblica: “Ddl Zan, il PD sfida l’intesa Lega-Renzi”. Acidamente ironico il titolo della copertina del manifesto con una foto di Salvini e Renzi che si stringono la mano: “In brutta coppia”. Le altre due notizie che vengono riprese sulle prime pagine riguardano i nuovi allarmi sulla pandemia (da segnalare in particolare una intervista sul Corriere della Sera a Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) e l’incontro a Parigi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella con il presidente francese, Emmanuel Macron. Molti i titoli anche sull’operazione al colon per Papa Francesco. Tutti i giornali parlano di operazione delicata ma riuscita. Sospesi ovviamente tutti gli impegni: il papa dovrà rimanere a riposo almeno per un mese. Nel frattempo nelle fabbriche e in molti luoghi di lavoro comincia a risalire la tensione sulle scelte delle aziende che sono tentate di baipassare l’accordo del governo con le parti sociali .

Licenziamenti, si comincia ad eludere il blocco
152 licenziamenti in Brianza. Ne dà notizia Collettiva.it, la piattaforma Cgil: 

La Gianetti Fad Wheel di Ceriano Laghetto – si legge sul sito di Colllettiva.it  - ha annunciato la chiusura dello stabilimento ed apre una procedura di licenziamento collettivo per 152 persone. Per Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza, "siamo alla barbarie, difenderemo i posti di lavoro. Niente lasciava presagire un epilogo di questa natura. Gli operai avevano finito il turno notturno del venerdì dandosi appuntamento al lunedì mentre nel tardo pomeriggio di sabato si sono trovati una mail con la quale si annunciava la collocazione in ferie per poi andare in permesso retribuito fino a quando non si chiuderà definitivamente lo stabilimento di Ceriano”.. “Essere licenziati via mail è una vera e propria barbarie, si calpesta la dignità delle persone” prosegue Occhiuto che aggiunge “da oggi saremo in assemblea permanente, presidieremo i cancelli e difenderemo i posti lavoro”. “Stupisce anche che la Gianetti, associata a Confindustria, se ne freghi di quanto sottoscritto tra Governo e parti sociali ed annunci la chiusura dello stabilimento e il licenziamento delle persone senza neanche far ricorso agli ammortizzatori sociali. Confindustria è in grado di garantire che le aziende a lei associate rispettino i patti siglati con il sindacato?” conclude il segretario generale della Fiom Cgil Brianza.

La notizia della Gianetti la troviamo anche su La Stampa (p.29) che parla di “violenza inaccettabile”, sul manifesto con un articolo di Massimo Franchi: “Confindustria licenzia appena può” (a pagina 4). Sul Fatto Quotidiano scrive Roberto Rutunno: “Salta già l’accordo di Draghi, ecco i licenziamenti selvaggi” (p.4). Sull’Avvenire la notiizia è a pagina 3 delle pagine milanesi: Licenziati in 152 con e-mail. Presidio contro la chiusura. Bastian contrario come al solito il quotidiano di destra Libero che si inventa un pezzo contro la Cgil: “Cassandre smentite: pochi licenziamenti. Imprenditori pronti a licenziare? Perfino Tridico smonta la bufala” (a pagina 18).

Interviste e commenti

Una patrimoniale morbida è possibile 
Ne parla la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra, in una intervista sul manifesto a cura di Roberto Ciccarelli. “Si insiste molto sulla riforma dell'Irpef e si propende per una struttura a scaglioni. Cosa ne pensa? Chiede Ciccarelli: “Sull'impianto generale della riforma osservo che il documento dice chiaramente che l'attuale sistema è un ibrido tra il modello di un'imposta onnicomprensiva e il modello duale e prevede tanti regimi di tassazione sostitutiva diversi dall'Irpef che determinano carichi fiscali diseguali con una violazione del principio di equità orizzontale. Tuttavia alla fine ripropone lo stesso modello ibrido perché ipotizza un'Irpef destinata quasi unicamente al lavoro dipendente e alle pensioni e per gli altri redditi prevede un insieme molto variegato di regimi. Domanda: lei sostiene un altro modello, quello «tedesco». Di cosa si tratta? “Si, per quanto riguarda la progressività, sono favorevole a un meccanismo che, grazie a un unico indicatore, l'aliquota media, faccia capire al contribuente quanto incide il peso del fisco sul suo reddito. La progressività cresce in modo dolce, continuo e senza salti. A proposito della proposta che ha fatto Leu, come il Pd, Cecilia Guerra dice. “Mi sembra che sia stata male rappresentata nel documento. Un altro problema del documento è che non considera l'imposizione patrimoniale, lei cosa ne pensa? “L'attuale sistema di prelievo patrimoniale va rivisto. Leu ha presentata una proposta che unificherebbe la tassazione patrimoniale con quella sui redditi da capitale in un unico prelievo a parità di gettito. Oppure si potrebbe affiancare a un'Irpef progressiva sui redditi un'imposta patrimoniale progressiva e personale con una soglia di esenzione abbastanza ampia per non tassare la prima casa non di lusso o il piccolo deposito e colpire in maniera significativa la forte concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Così potremmo disegnare un sistema di patrimoniale progressiva più equa. ..

Bartolo: mi vergogno dell’Europa
Lo dice Pietro Bartolo, che ha lasciato il suo lavoro di medico a Lampedusa per cercare una soluzione alla questione immigrazione dai banchi del Parlamento europeo, in una intervista su La Stampa a cura di Marco Bresolin (p.24). Continuiamo a vedere morire nel Mediterraneo, sull'Ocean Viking ci sono 572 persone che aspettano di essere portate a terra. E l'Ue dice che l'individuazione dei porti di sbarco non è di sua competenza: ma l'Europa non può più continuare a voltarsi dall'altra parte». Una volta arrivato a Strasburgo, l'eurodeputato Pd si è reso conto che è come andare a scopare il mare. I numeri dicono che non c'è alcuna emergenza, eppure il tema resta esplosivo: si troverà mai una soluzione? “Io dico solo che mi vergogno perché l'Italia e l'Europa non si stanno dimostrando capaci di ospitare quattro gatti. Perché sono quattro gatti... Non riusciamo a metterci d'accordo su 572 persone. E anche se fossero 5.700 o ventimila, potremmo accoglierle senza sforzi, liberando i campi in Libia dove avvengono torture e violenze, rispettando la legge del mare e i diritti umani che stanno alla base dei valori Ue». Davvero crede che gli Stati possano mettersi d'accordo? “Si tratta di un fenomeno strutturale che non finirà oggi e che va affrontato sedendosi attorno a un tavolo con intelligenza, lungimiranza e umanità. Invece stiamo facendo il contrario…”

Cingolani: l’ostacolo della rivoluzione verde è la burocrazia
Il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che è intervenuto al Forum Liguria 2030 parla in una intervista sul Secolo XIX (a pagina 16): “La rivoluzione verde? L'ostacolo da abbattere adesso è la burocrazia”. Sono molti i progetti che toccano la regione Liguria in vista della Transizione ecologica: dall'idroelettrico ai porti elettrificati, fino all'idrogeno come combustibile per le centrali elettriche. Per raggiungere realisticamente tutte queste ambizioni, dice Cingolani, servono obiettivi chiari: “Il nostro obiettivo è far sì che nell'arco di nove anni il 72% dell'energia immessa nella rete sia da rinnovabili. Ma il vero nemico della transizione ecologica è la burocrazia: “Com'è possibile che alcune procedure per ottenere i permessi durino 1.200 giorni?». Ma qualcosa è cambiato. Il decreto legge "Semplificazioni" approvato dal governo riduce i tempi. «Con il decreto legge abbiamo fatto un'operazione molto incisiva. Il primo passo è stato fatto con il decreto Semplificazioni: “Sui permessi, tempi abbattuti in modo drammatico. I miglioramenti li faremo in corso d'opera» tesa scende da 1.200-1.500 a poche centinaia di giorni. Poi, certo, la legge andrà messa alla prova...”. Ma le associazioni di energie rinnovabili chiedono più coraggio. Dicono che, così, agli obiettivi del 2030 arriveremo nel 2090. “Ripeto: la legge va messa alla prova e, se non sarà sufficiente, interverremo per migliorarla. Abbiamo abbattuto i tempi in modo drammatico». Questo aiuterà la diffusione in regione come in Italia di parchi eolici che noi progettiamo e costruiamo nel mondo più che in patria? I parchi eolici nel mare, su piattaforme galleggianti, sono il futuro? “Sono una realtà che studiamo con molta attenzione. La loro efficacia dipende in larga misura dalla mappa dei venti. Le piattaforme vanno collocate in zone favorevoli e, dal punto di vista della ventosità..

Quando Raffaella Carrà invitava gli operai in tv
Il manifesto ripubblica oggi una intervista di Valentino Parlato a Raffaella Carrà che nel 1986 invitò in televisione l’operaio Varianti. Comincerei col dire «Grazie Raffaella, esordì Parlato: “Come cittadino e come utente della Rai Tv. Il fatto che una trasmissione di intrattenimento che, forse per errore, non mi appassiona, abbia portato a milioni di telespettatori m problema della condizione operaia lo considero positivo, è tutto il contrario del la politica spettacolo: la gente deve vedere e sapere come stano le cose, anche nel le fabbriche. “Quando dico che Domenica in è una trasmissione popolare – rispose Raffaella Carrà - dico proprio questo, che ci debbono essere anche i fatti e le persone della realtà. Se tutto ciò fa nascere polemiche è per la forza stessa delle cose (...)Abbiamo intervistato il presidente della Confindustria Luigi Lucchini senza neppure sapere che Varianti esistesse.

Su Collettiva.it

L'apertura di oggi è dedicata allo sciopero dei lavoratori degli appalti metalmeccanici con una intervista di Marco Togna al segretario nazionale della Fiom,, Gianni Venturi. . "Essenziali, ma invisibili. Sono i lavoratori degli appalti metalmeccanici dei settori petrolchimico ed energie. Quelli che fanno la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti: senza di loro, a un certo punto raffinerie e centrali elettriche si fermerebbero. “Nel corso degli anni si è affermato un modello di competizione, spinto da multinazionali insediatesi nel nostro Paese e grandi player italiani come Eni ed Enel, fondato sul ricorso sistematico ad appalti e subappalti”, spiega il segretario nazionale Fiom Cgil Gianni Venturi: “Pietra angolare di questo modello è la competizione al ribasso sul versante delle tutele e dei diritti dei lavoratori”. La misura ormai è colma, i lavoratori non reggono più. Da qui la decisione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di dichiarare il primo sciopero in assoluto del settore, con manifestazione nazionale a Roma. L’appuntamento è per oggi (martedì 6 luglio), alle ore 10 in piazza Santi Apostoli. Oltre alla intrervista a Venturi un approfondimento di Roberto Greco sul petrolchimico di Ferrara: 

Sempre sul sito di Collettiva, a proposito dei tanti effetti sociali della pandemia da segnalare una intervista di Stefano Iucci al segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra che commenta i risultati del sondaggio dell’Osservatorio Futura sui giovani: 

Nella rubrica Buona Memoria Ilaria Romeo parla della medaglia per l'antifascismo. Il 6 luglio del 1960 si tenne a Roma una manifestazione delle forze antifasciste e democratiche, vietato dal prefetto poche ore prima dell’inizio del corteo. L'iniziativa sceglie di dirigersi a Porta San Paolo con l'obiettivo di deporre una corona d’alloro, bordata del nastro tricolore, in memoria dei caduti della Resistenza. La manifestazione viene colpita dalle violente cariche della polizia e dei carabinieri a cavallo, guidati da Raimondo D’Inzeo, che in settembre parteciperà alle Olimpiadi di Roma, conquistando la medaglia d’oro. Contro le cariche a cavallo a sciabole sguainate la folla si difende lanciando i sampietrini, divelti dalle strade e facendosi scudo con i cartelloni pubblicitari. Ricorderà anni dopo Aldo Natoli: “Si trattava di attraversare il breve spazio, meno di cento metri, che ci separava dalle schiere dei poliziotti che presidiavano la Porta e i varchi che davano accesso al piazzale retrostante. Il contatto e, forse, lo scontro sembravano inevitabili, poiché eravamo ben decisi ad affermare il nostro diritto, offeso, a rendere omaggio a quel luogo simbolico della Resistenza antifascista. Su quella piazza, qualche centinaio di metri sulla destra, vicino alla caserma dei vigili del fuoco, mi ero trovato la mattina del 9 settembre 1943 e avevo sentito fischiare le pallottole; come potevano fermarci ora le camionette della Celere? In schiera ordinata, avevamo fatto pochi passi e ci trovavamo proprio in mezzo al guado, non vi era stato ancora alcun contatto con i cordoni polizieschi, quando avvenne la sorpresa; dalla sinistra, dove era stato ben coperto dietro l’angolo di case e muraglie, irruppe dritto su di noi uno squadrone di carabinieri a cavallo, al galoppo, mulinando in aria non sciabole bensì frustini”.

Iniziative Cgil

Oggi Cgil e Anpi ricordano Luciano Lama. Interviene Landini 
Alle 10 di questa mattina si terrà in diretta su Collettiva.it il convegno promosso da Cgil e Anpi, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio e l’Associazione Luciano Lama, dal titolo “Lama e la democrazia italiana: la Resistenza e la lotta al terrorismo”..
Verranno ripercorse due fasi della vita dello storico dirigente sindacale: la Resistenza e la lotta al terrorismo. A presiedere la discussione sarà Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi. Si susseguiranno gli interventi di Chiara Colombini, Istituto storico della Resistenza di Torino; Valter Bielli, presidente associazione Luciano Lama; Ilaria Moroni, direttrice del centro documentazione archivio Flamigni; Francesco Palaia, Fondazione Di Vittorio; Manlio Milani, presidente associazione nazionale vittime della strage di piazza della Loggia. L’intervista di Gad Lerner al segretario generale della Cgil Maurizio Landini e al presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo chiuderà l’iniziativa.

 

Tutti gli appuntamenti

Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale:  e l’agenda di Collettiva.it.