"La situazione di conflittualità sorta attorno ai profughi ospitati ad Eraclea ha messo in evidenza le negatività legate all’adozione di soluzioni affrettate, di emergenza, conseguenti alla indisponibilità della Regione Veneto di svolgere una azione di coordinamento dei comuni, funzionale ad una distribuzione equilibrata dei profughi su tutto il territorio regionale". Lo scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil di Venezia che hanno anche chiesto al Prefetto un incontro per "valutare la situazione anche dal punto di vista delle ricadute sul piano lavorativo, visto che l'emergenza è esplosa in pieno periodo balneare".

Il Sindacato Confederale è convinto che l'emergenza debba essere risolta cercando sistemazioni per piccoli gruppi diffusi su tutto il territorio e chiedendo alle amministrazioni locali di prendersi le proprie responsabilità. "Si ritiene infatti sbagliato puntare su grandi concentrazioni - scrivono Cgil, Cisl e Uil - che, come si è visto a Eraclea, ma anche in altri punti del Litorale veneziano, portano a tensioni sociali e possono essere vettori di corruzione e malaffare".

Il Sindacato Confederale ringrazia "i lavoratori e i cittadini che in questi giorni si stanno impegnando per contenere e gestire l'emergenza, dimostrando maggior lungimiranza e senso di responsabilità rispetto a tante amministrazioni locali" e chiede "ancora una volta alla Regione di svolgere a pieno il suo ruolo, mettendo in campo un piano di accoglienza e creando un organismo di controllo della gestione dei centri che ospitano i migranti".

"Questo anche alla luce del fatto - concludono Cgil, Cisl e Uil nella nota - che il numero dei migranti è destinato a salire nei prossimi anni a causa delle ben note condizioni dell'Africa e del Vicino Oriente".