Non ci sono più le mezze stagioni, un luogo comune, uno dei tanti, una frase senza un vero senso logico, che nasconde la voglia di lamentarsi per qualcosa di cui non possiamo avere colpa. Forse tra qualche anno, si sentirà anche dire che è tutta colpa dei “meteo terroristi”, siti commerciali di meteorologia che sono stati denunciati dagli albergatori della Riviera perché colpevoli del cattivo andamento del turismo. Il maltempo invece, è la ricerca di una scusa per giustificare una stagione turistica difficile, ma per tanti altri motivi.

“Forse dovrebbero ragionare sul tipo di offerta che fanno” è il commento a caldo di Paolo Montalti segretario organizzativo dell’Emilia Romagna, impegnata tra luglio e agosto con il Camper dei diritti, una campagna contro il lavoro nero e irregolare nel turismo, denominata “Diritti alla stagione”.

Prima settimana tra Rimini e Riccione. Il camper offre l’opportunità ai lavoratori di avvicinarsi per chiedere informazioni e comprendere meglio i propri diritti: “Ci siamo messi in contatto con più di 60 lavoratori che non ci conoscevano” racconta Isabella Pavolucci della Filcams Cgil di Rimini, “molti camerieri di alberghi e addetti dei pubblici esercizi - visto che i marinai di salvataggio sono già sindacalizzati -; tante domande soprattutto sulle modalità per ottenere l’indennità di disoccupazione e sull’orario di lavoro”.

Bisogna conoscere i propri diritti per non cadere nella rete dell’irregolarità: “Siamo molto preoccupati per l’utilizzo dei voucher” – spiega Pavolucci – “al momento è solo una percezione, il riscontro effettivo si potrà avere solo a fine stagione, ma il sospetto è che i voucher siano la copertura per il lavoro nero, da utilizzare in caso di controlli”. Tra l’altro, come spiega la segretaria, la platea dei lavoratori è composta per la maggior parte da lavoratori espulsi dai loro sistemi produttivi, e il voucher permette di non interrompere l’eventuale cassa integrazione, ma se il suo utilizzo è prolungato nel tempo e abusato, sarà sempre a discapito del lavoratore che avrebbe dovuto avere un contratto a tempo determinato. Visto l’interesse, da fine luglio la camera del Lavoro di Riccione è aperta in orario serale, per consentire ai lavoratori di rivolgersi alla Filcams dopo la chiusura della loro giornata lavorativa.

“I diritti non vanno in vacanza”, è la campagna lanciata dalla Filcams Cgil di Viareggio, come ogni anno impegnata a combattere le diverse forme di lavoro irregolare nel turismo stagionale e i diversi escamotage per contenere i costi del lavoro. “Nell’ultimo periodo - racconta Umberto Marchi segretario della Filcams Cgil di Viareggio - le cameriere ai piani, anche se inquadrate full time, vengono pagate a camera e non più con un mensile. Più camere sistemi più ti pago”. La stagione è in calo, sia nel settore alberghiero che negli stabilimenti balneari, ed è per questo che la Filcams vuole sostenere incontri con le amministrazioni comunali per investire sul territorio della Versilia, ormai in declino.

Si combatte l’irregolarità anche in Puglia dove è stato registrato un calo dei turisti italiani ma un aumento di quelli stranieri. Flussi comunque non sufficienti, che stanno portando anche le maggiori strutture turistiche ad aprire solo in estate. “C’è una tendenza a stagionalizzare” racconta Valentina Fragassi segretari della Filcams Cgil di Lecce, “l’offerta turistica si è accorciata e gli alberghi risentono molto della crisi e della maggiore diffusione di Bed and Breakfast privati”. Vista la crisi e le nuove agevolazioni della Regione Puglia, molti salentini si sono organizzati attrezzando le loro seconde case, togliendo cosi fette di mercato ad altre tipologie ricettive. Modalità differenti per affrontare la mancanza di lavoro sul territorio, dove ancora non c’è una vera ripresa.

La dinamica “della seconda casa” esiste anche in Sardegna come spiega Simona Fanzecco segretaria regionale, “almeno secondo i dati aeroportuali, le presenze turistiche sono aumentate, ma solo a fine stagione si potrà avere riscontro su un eventuale aumento dei guadagni delle strutture ricettive, viste che molte case private vengono affittate ai turisti in nero”.

Dati sconfortanti se pur parziali, arrivano dalla Sicilia, che nel passato aspettava la stagione estiva per una bocca d’ossigeno lavorativo ed economico: “la stagione turistica è pessima, stiamo vivendo una contrazione terribile. I lidi sono vuoti, le strutture ricettive soffrono” è il commento del segretario regionale Salvo Leonardi. “Nel messinese su 195 alberghi, adesso solo 5 rimangono aperti per gran parte dell’anno, la stagionalità aumenta”.

Anche in Calabria, la stagione non appare delle migliori, deludendo le aspettative. “Nelle strutture ricettive più organizzate abbiamo un calo eccessivo delle presenze che si ripercuotono sull’occupazione” racconta con preoccupazione Luigi Scarnati segretario regionale della Filcams. “La stagione è fiacca e debole, e non vediamo segnali di ripresa nonostante siano migliorate le condizioni ambientali e naturalistiche della regione. Aumenta il turismo breve dei week end, mentre diminuisce quello stanziale; cosi non si fa economia, non si crea sviluppo e non si garantisce il lavoro, ma aumenta la precarietà.”

Situazione diversa a Venezia, dove, malgrado gli ultimi scandali politici, il turismo cresce, ma con qualche sfumatura negativa. Nonostante la buona tendenza, infatti, e nuove possibilità di lavoro, “è sempre più difficile tutelare i lavoratori e ci sono sempre più forme di irregolarità” secondo Monica Zambon segretaria Filcams Cgil Venezia. “La città ha infinite potenzialità, ma non sfruttate, e la carenza politica attuale ha portato all’aumento di situazioni ai limiti della legalità anche nel turismo, con investimenti economici di dubbia provenienza”.

L’industria turistica italiana potrebbe dare molto di più; il patrimonio culturale, risorsa inestimabile, potrebbe essere volano anche dell’economia, ma la mancanza di investimenti e attenzione da parte dell’istituzioni non è più giustificabile. Gli ultimi interventi in materia, da parte del governo, prima del Ministro Bray e ora del Ministro Franceschini (rispettivamente i decreti "Valore Cultura" e "Artbonus") non bastano ancora a segnare un deciso cambio di rotta.

“Anche per questo”, spiega Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams “vogliamo farci promotori di una campagna che rilanci l’attenzione sulla cultura, sull’importanza che può avere per il nostro paese, e sul valore aggiunto che potrebbe avere l'occupazione nel settore turismo se solo fosse posta nelle condizioni di crescere in quantità, qualità e stabilità. Soprattutto in vista di Expo 2015, l’Italia ha bisogno di fare il fatidico salto , per presentarsi al mondo come ritrovato leader dell'accoglienza e dell'ospitalità”.