Con un solo voto contrario l'assemblea dei lavoratori coinvolti nella vertenza ha approvato la cessione della redazione de Il Mulino alla newco Edmill. L'accordo era stato siglato  ccon la controparte da Cgil Cisl Uil e Rsu. "I lavoratori, pur avendo vissuto come trauma la comunicazione di questa cessione – si legge in un comunicato –, hanno riconosciuto che l'accordo contiene importanti e innovativi elementi di tutela, a partire dalla clausola di responsabilità solidale". 

L'intesa, infatti, prevede che nel caso in cui il Mulino reinternalizzi i servizi di redazioni e produzione, oppure non mantenga l'esclusiva di questi servizi alla Edmill, "i lavoratori eventualmente in esubero di Edmill saranno riassunti dal Mulino alle medesime condizioni e con il mantenimento della tutela dell'art. 18, senza le mutilazioni introdotte dal Jobs Act di Renzi". La riassunzione avverrà anche nel caso in cui i licenziamenti siano comunque riconducibili a scelte strategiche commerciali del Mulino. In sostanza, pur nell'ambito di una vicenda complessa e dolorosa, questa vertenza attraverso la contrattazione "riconquista" diritti e tutele fondamentali cancellate dal Jobs Act.

Altre clausole di garanzie dell'accordo prevedono condizioni di maggior tutela rispetto a quelle contrattuali di legge per periodi di tempo definiti (da 20 mesi a 2 anni): nessun licenziamento individuale o collettivo, per motivi economici; nessuna riduzione di orario con ammortizzatori sociali; diritto di precedenza per il personale Edmill, in possesso degli specifici requisiti, nel caso di nuove assunzioni da parte del Mulino. Altre clausole migliorative sono invece incluse senza limiti di tempo. Tra queste, l'applicazione dell'articolo 18 (con il diritto alla reintegra in caso di licenziamento illeggittimo) anche se al di sotto della soglia dei 15 dipendenti, così come la possibilità di eleggere Rsu e l'estensione dei bandi di ricerca del personale per il Mulino anche ai lavoratori Edmill.

"Importanti anche le azioni per rafforzare le figure professionali – si legge in una nota della Slc Cgil di Bologna –, a partire da un dettagliato piano formativo. Si confermano le migliori pratiche sindacali con incontri periodici di informazione e verifica sull'andamento aziendale e sulle tipologie di lavoro utilizzate sia della cessionaria che della cedente".