Nulla di fatto durante la riunione fiume dell'Eurogruppo terminata nella notte. L'incontro doveva sbloccare gli aiuti alla Grecia. Secondo quanto si apprende le resistenze tedesche hanno fatto saltare l'accordo.

Il commento a caldo, arrivato in primissima mattinata da Jean Claude Juncker non lascia adito a molti dubbi: “Arrivare ad un accordo per gli aiuti alla Grecia oggi non è stato possibile – ha detto il presidente dell'Eurogruppo, annunciando ufficialmente per lunedì prossimo 26 novembre una nuova riunione per dare la possibilità di approfondire dettagli tecnici del pacchetto di misure per ridurre il debito greco.

Sbotta il governo greco, alle prese con una contestazione interna senza paragoni nella storia recente. “Senza un accordo per la Grecia è a rischio la stabilità della zona euro”, ha detto il il premier Antonis Samaras, mettendo in guardia i partner europei e l'Fmi dopo lo slittamento di una decisione dell'Eurogruppo. “I nostri partner e l'Fmi hanno il dovere di fare ciò su cui si sono impegnati”, ha detto. - “La Grecia ha fatto ciò per cui si era impegnata - ha aggiunto Samaras -. Ora anche i nostri partner, insieme con il Fondo Monetario Internazionale, devono fare quello che devono fare. Dal buon esito di questo impegno nei prossimi giorni non dipende soltanto il futuro della Grecia, ma la stabilita' di tutta l'eurozona. Ogni difficoltà tecnica per giungere ad una soluzione non giustifica alcuna negligenza o ritardo", ha concluso il premier greco. .

Intanto la Francia cerca di gettare acqua sul fuoco. “La zona euro è a un soffio dall'accordo per gli aiuti alla Grecia”, ha assicurato il ministro francese dell'economia Pierre Moscovici al termine di una riunione durata oltre 12 ore. La zona euro, ha confermato, “sarebbe minacciata” se non trovasse l'accordo, ma ancora una volta abbiamo constatato che la Grecia ha compiuto sforzi considerevoli", ha detto a radio Europe 1, precisando: "Siamo molto vicini".