Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Lorenzo Fanoli (a cura di)
L’ARTICOLO 3
Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia
Promosso da A Buon Diritto. Associazione per le libertà.
Prefazione di Luigi Manconi

Arriva il primo rapporto periodico sullo stato di attuazione dei diritti fondamentali della persona e delle garanzie poste a protezione delle minoranze. Pensato per valutare e misurare il riconoscimento e l’attuazione dei diritti e delle garanzie correlati al pieno esercizio delle prerogative fondamentali della persona. Tra i temi trattati, disabilità, omosessualità e diritti, il pluralismo religioso, le minoranze, le migrazioni, la giustizia, la libertà di espressione e informazione. E ancora: la tutela dei minori, l’istruzione e la mobilità sociale, la libertà femminile, il diritto alla salute e la libertà terapeutica, le garanzie del lavoro e quelle del reddito, la protezione dell’ambiente. L’articolo 3 è un resoconto e un progetto politico. Il progetto politico della Costituzione repubblicana e del principio d’uguaglianza scritto in nome della dignità e dei diritti di ogni essere umano.

Hyman Philip Minsky
COMBATTERE LA POVERTA'
Lavoro non assistenza
Tornano gli scritti illuminanti del grande economista keynesiano Hyman Philip Minsky, scomparso nel 1996. Attuali più che mai, in questa fase di crisi recessiva. Secondo Minksy per uscire dalla crisi serve una spesa pubblica anticiclica e in disavanzo che faccia dello Stato un Big Government, ovvero creatore di posti di lavoro. La tradizionale cassetta degli attrezzi keynesiana non basta: lo Stato deve pianificare gli investimenti. Quello che propone Minsky è un capitalismo interventista guidato fondato su un programma di impiego in progetti utili. Non basta quindi introdurre elementi di assistenza, non bastano gli ammortizzatori sociali, serve uno Stato capace di creare posti di lavoro. Si tratta della ripresa dell’idea di una socializzazione degli investimenti, estesa non solo a banche e finanze, ma anche al ruolo dello Stato come fornitore primo di occupazione.

Natacha Chetcuti
DIRSI LESBICA
Vita di coppia, sessualità, rappresentazione di sé
Introduzione di Sara Garbagnoli
Per la collana Sessismo&razzismo, un libro innovativo, che mette al centro i percorsi individuali e relazionali che portano alla costruzione di sé come lesbica. Dirsi lesbica, nominarsi come tale, è un atto politico. La ricerca della sociologa francese Natacha Chetcuti si concentra sulle rappresentazioni e sulle pratiche esistenziali e politiche lesbiche. L’autrice ci porta dentro e attraverso il mondo delle coppie lesbiche; la cosa più significativa che ne viene fuori è la simmetria che caratterizza il rapporto, il desiderio e il piacere, rendendo le donne che si amano ambedue soggetto. Le lesbiche si sottraggono a una condizione di oggetto, spiazzando e denaturalizzando la costruzione binaria dei generi e dunque l’eterosessualità obbligatoria. Producendo elementi nuovi che allargano l’orizzonte di una sociologia della sessualità, il libro rende manifesta la polisemia che gli atti, le pratiche, le rappresentazioni sessuali ricoprono nell’esperienza delle lesbiche intervistate.

Maria Grazia Ciaccio e Giovanna Cultrera
TERREMOTO E RISCHIO SISMICO
Per la collana divulgativa Fondamenti, un libro che vuole fare chiarezza su un fenomeno naturale che interessa l’Italia in modo particolare. Le autrici, ricercatrici sismologhe dell’INGV, si rivolgono a un pubblico di non addetti ai lavori per spiegare le basi scientifiche del fenomeno, l’impatto sociale che un sisma può avere sulla società e, infine, i modi attraverso i quali possiamo evitare che i terremoti si trasformino in catastrofi di grandi dimensioni. Solo negli ultimi anni abbiamo assistito a tre terremoti che hanno provocato molte vittime e ingenti danni. E tra tutte le catastrofi naturali che si abbattono sul nostro paese, sono proprio i sismi a causare i danni più gravi e il maggior numero di morti. Eppure impedire che un evento naturale si trasformi in catastrofe si può, anche in una delle nazioni europee a più alta sismicità come l’Italia. Come? Con la prevenzione del rischio.

Italo Moscati
EDUARDO DE FILIPPO
Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole
A trent’anni dalla morte di De Filippo, un ritratto a più voci di un grande artista del Novecento a cavallo tra teatro, cinema e televisione. I racconti dei compagni di lavoro e i pareri di colleghi famosi, animati da simpatia ma anche talvolta da risentimenti. Racconti inediti poco celebrativi, inquieti, provocatori. Un genio consapevole che scriveva e rappresentava le proprie idee con grande sicurezza e misura. Un forte carattere nei rapporti sulle scene e nella vita. De Filippo è stato una sorta di moderno “viaggiatore”, originale e spregiudicato, nell’Italia del Novecento. A questa Italia complessa e variegata ha saputo dar voce come pochi altri, sperimentando sempre nuove intersezioni tra le arti e la comunicazione, sempre pronto a trasferire nelle sue opere pensieri e sentimenti capaci di parlare agli spettatori. Pensieri profetici, in grado di guardare oltre.

Marco Zurru (a cura di)
ASILI NIDO E QUALITA' DEL SERVIZIO
Tra vincoli e nuove possibilità valutative
L’investimento formativo nei primissimi mesi dell’infanzia è un elemento fondamentale per lo sviluppo del capitale umano e un fattore che condiziona la capacità di rottura delle catene di riproduzione della disuguaglianza sociale: previene l’esclusione sociale, incide sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sui loro tassi di fecondità, sulla conciliazione. A questo portato di «positività» delle strutture di servizio per la prima infanzia non sembra aver corrisposto una relativa ridefinizione dell’agenda politica nel senso dell’investimento sull’estensione e l’innovazione dei servizi: i dati confermano quanto ancora il paese sia distante dalla soglia minima di partecipazione del 33% decisa a Lisbona nel lontano 2002. Il volume fa il punto sulle politiche per l’infanzia in Italia e propone un focus sulla regione Sardegna.

Osservatorio Placido Rizzotto
AGROMAFIE E CAPORALATO
Rapporto 2014
Una fotografia dettagliata dei diversi fenomeni di sfruttamento lavorativo, dell’illegalità e dell’infiltrazione mafiosa nel settore agroalimentare. Quali sono i principali fenomeni di illegalità? Quali le inchieste condotte dalla magistratura? E ancora, il caso della «Terra dei fuochi», lo sfruttamento del lavoro in agricoltura attraverso il caporalato, la gestione del mercato agricolo, l’assenza di tutele. E poi tre casi studio: Piemonte, Lazio e Puglia. Per ogni regione vengono illustrate le buone pratiche di intervento contro lo sfruttamento e l’illegalità. Il Rapporto - coordinato da Francesco Carchedi in collaborazione con Enrico Pugliese, Lucio Pisacane, Lorenzo Trucco e Salvatore Fachile - contiene anche una mappatura dettagliata delle aree a maggiore concentrazione dei fenomeni di caporalato, ormai comunque diffusi su tutto il territorio nazionale.

Angelo Vulpiani
CASO, PROBABILITA' E COMPLESSITA'
Nonostante il ruolo fondamentale che occupa in molte scienze, la probabilità rimane una delle branche della matematica quasi sconosciuta in ambito non specialistico. I testi divulgativi la liquidano in poche pagine, discutendo spesso soltanto esempi un po’ banali, evitando gli sviluppi più recenti, lasciando il lettore con la sensazione che la probabilità sia una scienza misteriosa, vaga e piena di paradossi. Prendendo per spunto una serie di dialoghi su questioni di tutti i giorni (dal gioco del lotto all’omeopatia, dalle diagnosi mediche alla «lettura del pensiero») il testo conduce il lettore alla scoperta dei principali aspetti della teoria della probabilità, di alcune sue applicazioni fino a quelle più avanzate che hanno permesso l’introduzione dei concetti di caos, frattale e complessità algoritmica, nonché di alcuni protagonisti del suo sviluppo.

Luca Lanini
L'ARCHITETTURA MODERNA
Le Corbusier, Mies van der Rohe, Terragni, Niemeyer
Per la collana divulgativa Fondamenti arriva in libreria un libro rivolto a tutti i giovani studiosi e appassionati di architettura. Luca Lanini, Professore di Progettazione architettonica, ricostruisce la parabola dell’architettura moderna attraverso l’opera di quattro protagonisti, scelti per raccontare quattro «paradigmi» che rappresentano nodi problematici anche per l’epoca contemporanea: Le Corbusier per il paradigma dell’innovazione; Mies van der Rohe per quello della costruzione; Terragni per quello della sovversione del linguaggio; Niemeyer per quello del globale vs locale. Ma cos’è l’architettura moderna? Il risultato della sovrapposizione di due grandi «rivoluzioni»: quella tecnologica, che conduce all’introduzione di nuovi materiali, e quella figurativa, in cui è stato preminente il ruolo delle avanguardie novecentesche. Ma l’architettura moderna nasce soprattutto dalla risposta ad un interrogativo: qual è lo stile dell’architettura della «Prima età della macchina»?