Ida Dominijanni
IL TRUCCO
Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi
L’assoluzione di Berlusconi al processo d’appello sul Ruby-gate riapre il problema del giudizio politico sul suo «regime del godimento» e sui segni che esso lascia nell’immaginario collettivo, nel discorso pubblico, nell’esercizio della leadership. Facendo la spola fra cronaca e filosofia e smarcandosi dagli schieramenti politici e culturali mainstream, l’autrice rilancia alcuni nodi del dibattito attorno agli «scandali sessuali» troppo rapidamente archiviati, ma tuttora sul campo: la concezione della libertà nell’epoca del neoliberismo; il rapporto fra privato e pubblico e fra penale, morale e politica; le trasformazioni del rapporto fra i sessi e della scommessa femminista in una società post-patriarcale; le variazioni del populismo in una sfera pubblica mediatizzata. Dalle macerie del carnevale berlusconiano emerge una chiave per capire il repentino passaggio alla quaresima dell’austerity e il trasferimento del consenso passivo dall’ex premier ai successivi esperimenti di governo.

Marco Craviolatti
E LA BORSA E LA VITA
Distribuire e ridurre il tempo di lavoro: orizzonte di giustizia e benessere
Oggi siamo di fronte a una polarizzazione tra chi lavora troppo (straordinari, aumento degli orari, flessibilità dei turni) e chi lavora troppo poco (part time involontario, precariato, disoccupazione). Eppure potremmo davvero “lavorare meno, lavorare tutti”. Con stile asciutto e taglio divulgativo, Craviolatti ci spiega come. Senza negare il valore del lavoro, ma riconducendolo a una delle tante dimensioni importanti della vita, l’autore, sul solco di illustri studiosi come André Gorz e Pierre Carniti, sovverte l’abominevole equazione “il tempo è denaro” per restituire la consapevolezza del tempo quale risorsa umana, rara e preziosa. E le imprese? Anche loro ci guadagnerebbero. Perché verrebbe stimolata l’innovazione organizzativa e saremmo tutti più produttivi ed efficienti. Da dove partire? Da un cambiamento del modello di produzione e consumo e dall’individuazione di nuovi obiettivi: benessere individuale, giustizia sociale, parità di genere, efficienza ed efficacia produttiva.

Alfredo Casiglia (a cura di)
PAGINE SCOMODE
La rivista Astrolabio (1963-1984)
Negli oltre vent’anni della sua vita L’Astrolabio, la rivista fondata da Ernesto Rossi e diretta da Ferruccio Parri, ha rappresentato un punto di riferimento per un’area dell’opinione pubblica riformista e del mondo politico in generale; le sue pagine sono state veicolo di battaglie importanti. Nata sul solco della tradizione del Partito d’Azione, divenne presto un’arena di confronto di sensibilità politico-culturali diverse e, tra le altre cose, il luogo di riflessione di molte personalità della Sinistra Indipendente. Nell’editoriale di apertura del primo numero, giustizia e libertà venivano individuati come valori fondamentali del progetto editoriale, assieme a un rifiuto delle ideologie e a un elevato riferimento culturale: Gaetano Salvemini. Rileggere oggi una delle più vivaci riviste della storia repubblicana può aiutarci a capire perché la stagione riformista degli anni ’70 ci può insegnare ancora molto.

Chiara Giorgi (a cura di)
IL PROGETTO COSTITUZIONALE DELL'UGUAGLIANZA
È la forza delle cose che ha riportato al centro dell’attenzione, non solo italiana, il tema delle disuguaglianze. È possibile ricostruire una società degli eguali? Nel nostro ordinamento costituzionale esistono appigli formidabili volti in questa direzione e in grado di contrastare l’impressionante crescita delle disuguaglianze sociali. L’articolo 3 in particolare mantiene una forza in grado di incidere profondamente sulla realtà odierna. Centro di nuovi conflitti e motore di lotte democratiche che rivendicano un ripensamento degli assetti economici e sociali, il tema dell’uguaglianza esige un serio confronto intellettuale, come quello qui proposto. I contributi sono di S. Rodotà, G. Azzariti, E. Denninger, C. Giorgi, L. Pennacchi, L. Ferrajoli, E. Granaglia, E.Pugliese, M. Cattoni, I. Cheresky, M.R. Ferrarese, P. Carniti, P. Costa, S. Sciarra.

Marcella Delle Donne
CUORE DI ZINGARA
Porrajmos: lo sterminio degli zingari
Rosanna, una bimba di tre anni, è il filo conduttore della storia di un clan familiare rom, fatto di personaggi straordinari, in prevalenza donne segnate dall’esclusione e dalla presenza di un capo clan tragicamente dominante. Marcella Delle Donne ci racconta una storia vera conducendoci tra i campi rom di Firenze, Roma e Torino. Una storia di emarginazione e di esclusione attraverso cui scopriamo mondi altri fatti di suggestioni, di magia, di disperazione, sullo sfondo della storia del Porrajmos (“devastazione”), il genocidio del popolo rom nei campi di sterminio della Germania nazista.

Ignazio Pepicelli
NON TOGLIETEVI IL CAPPELLO
Azione scenico-musicale in un atto. Omaggio a Giuseppe Di Vittorio
Un testo teatrale pensato come azione scenico-musicale in un atto, tutta incentrata su uno dei più grandi insegnamenti che Di Vittorio ci ha lasciato: la necessità del riscatto e della consapevolezza dei lavoratori. Tre i livelli di drammatizzazione: la recitazione in prosa, l’inchiesta giornalistica e le canzoni. Il primo è affidato al racconto popolare e popolano della lotta bracciantile; il secondo all’illustrazione giornalistica dell’azione sindacale; infine le canzoni, in chiave autobiografica, non vissute nel ricordo poetico ma nel presente degli anni raccontati. Dieci i brani musicali, appositamente composti che si plasmano - in vernacolo e in lingua - in matrici melodiche della tradizione popolare del Sud Italia, riavvolte in più moderne sonorità con raffinatezza dagli Jurnatér, compagnia folk di stanza a Milano ma per buona parte d’origine meridionale.