Alla Camera del lavoro di Alessandria è stato messo a punto un sistema integrato di formazione, con due progetti importanti: un corso di formazione sindacale sulle discriminazioni e le violenze sui luoghi di lavoro e un altro corso formativo sulla vicenda della Borsalino, che s’inserisce nel quadro del programma di alternanza scuola lavoro nelle scuole.

"La nostra esperienza formativa multilforme, articolata in due proposte distinte, è stata presentata il 9 ottobre scorso al festival della formazione a Bologna – afferma Franco Armosino, segretario generale della Cdl di Alessandria –. Parte da lontano, da quando è iniziato il programma di alternanza scuola lavoro nelle scuole. Abbiamo avviato contatti con ragazzi molto giovani, molti dei quali stranieri, perlopiù di origine marocchina e dell’Est Europa, ma anche con figli di nostri delegati e iscritti. Ci lavoriamo da circa tre anni su quel progetto e sono una trentina i ragazzi che hanno avviato lungo tale percorso. In tal modo, abbiamo reso molto più sistematici i nostri piani formativi, focalizzando l’attenzione sulle crisi e le vertenze del nostro territorio, a cominciare da un marchio storico della manifattura italiana, ovvero la Borsalino. Così facendo, abbiamo tenuto un faro acceso sui lavoratori e sulla loro vertenza. Abbiamo fatto anche un’esperienza di comunicazione su questo versante, che è andata bene, favoriti in questo dal fatto che la Borsalino è un marchio conosciuto in tutto il mondo. Abbiamo coinvolto i ragazzi nel racconto della vertenza Borsalino, ma anche nella storia dell'azienda, con la diffusione di materiale di archivio, sempre nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. Così abbiamo raccontato anche la storia della nostra città, partendo dalle origini della sua fabbrica-simbolo, nata alla fine dell’Ottocento, fino ai giorni nostri e alla crisi dell’azienda, scoppiata tre anni fa".

"Un altro nostro progetto è quello su discriminazione e violenze nei luoghi di lavoro, un progetto che durerà tre anni. Con il gruppo delle politiche di genere, sono alcuni anni che operiamo su tale versante. Ci siamo spostati nel tempo, dalla denuncia della situazione al cercare gli strumenti per contrastare tale fenomeno, con percorsi formativi particolari, in collaborazione con 'Medea', un'associazione locale che si occupa di violenza sulle donne, che dà una casa a chi scappa da situazioni di violenza, fornendo un sostegno a chi ne ha bisogno ai nostri sportelli. Ci supporta per quella che è la modalità di approccio a chi vive situazioni di questo tipo. Questa esperienza formativa ha avuto grande successo, tanto da coinvolgere 140 persone, quasi tutte delegate sindacali, ma anche diversi colleghi uomini", rileva il dirigente sindacale.

"Dalla vertenza di un’antica fabbrica di cappelli è nato un progetto di formazione lavoro, a partire dalla storia dell’azienda. È un modo di fare formazione che coinvolge sindacato, studenti e un’intera città. Infatti, la Borsalino rappresenta un pezzo dell’identità cittadina. Quasi tutti ci hanno lavorato nel corso del tempo. È un modo per recuperare la storia locale, dando valore al lavoro", spiega Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.

"Abbiamo avviato una campagna di comunicazione, che include la storia della Borsalino e il lavoro in azienda. Nel contempo, abbiamo realizzato un video con dodici interviste ad altrettanti lavoratori e lavoratrici della Borsalino. Da lì, è nato un percorso di formazione scuola lavoro. Abbiamo aperto la nostra Cdl a ragazzi e ragazze che passano attraverso il percorso nelle scuole di alternanza scuola lavoro, coinvolgendoli in questo progetto per far conoscere la storia della Borsalino, azienda da sempre molto radicata sul territorio, fino agli ultimi tre anni di crisi. Abbiamo cercato di avvicinare la città alle persone, perché, in generale, quello che temiamo è che si parla molto del famoso marchio, ma assai poco di lavoratori e lavoratrici. Che poi è l’obiettivo che ci siamo dati nella realizzazione delle interviste ai dipendenti", osserva Maria Iennaco, dela Filctem provinciale.      

Aggiunge Pelucchi: "Sono tre anni che proviamo a ragionare sull’alternanza scuola lavoro per alzarne la qualità ed estenderla il più possibile sul territorio. Per far sì che i giovani che si avvicinano al sindacato la vivano come un’esperienza ricca e completa. Il lavoro può produrre identità, valore e rispetto delle persone che lo fanno. La Borsalino ha una lunga storia alle spalle e rappresenta un lungo tratto di tutta la comunità alessandrina".

"Quando hanno visto da vicino l'azienda, i ragazzi del corso hanno realmente compreso le dinamiche interne e hanno capito ciò che stavano vivendo i loro genitori durante la crisi, ascoltando le varie storie personali. C'è stato molto coinvolgimento, da parte loro, cosa che non era del tutto scontata per noi. E alla fine siamo stati contenti di aver ideato e partecipato a quel progetto", conclude Iennaco.