Prime pagine

Apertura inedita quella de Il Sole 24 ore: “Crédit Agricol con l’opa sul CreVal riapre i giochi del risiko bancario” e poi in taglio centrale pezzo e titolo dedicato ai vaccini, infine in taglio basso il richiamo in prima dell’articolo sulla manovra e l’audizione di Gualtieri in Parlamento.
Corriere, Repubblica, Stampa e Manifesto scelgono di titolare sulle regole per le vacanze di Natale senza sci, ma in accordo con gli altri paesi Ue, Richiami in prima sia della sulla questione vaccini che sull'annuncio di Biden sulla nuova squadra di governo

Le interviste

Contro il divieto di aperture degli impianti sciistici e delle vacanze natalizie in montagna si schiera il governatore del Veneto Zaia a pag. 2 de il Corriere della Sera che, in ogni caso, invoca regole uguali in tutti i Paesi europei. La politica estera e il significato della imminente presidenza Biden trova molto spazio nei quotidiani di oggi, La Repubblica, a firma Enrico Franceschini, ospita il teorico della Terza Via Anthony Giddens che illustra come, a suo giudizio, il nuovo presidente Usa sarà una svolta per tutto il mondo attraversato da enormi trasformazione, ma avverte, per battere i populismi “non basta fare appello ai dimenticati della globalizzazione e a una classe operaia sempre più piccola”, insomma non sembra che il tema della riduzione delle diseguaglianza attraversi l’analisi del sociologo inglese che afferma: “Non sarà mai abbastanza radicale per la sinistra del partito democratico. Ma farà una politica molto ambiziosa, come esige una crisi più grave persino della Grande depressione degli anni 30. Avrà un programma di grandi investimenti pubblici per rispondere alle conseguenze della pandemia. Verranno spesi 2 trilioni di dollari per le infrastrutture, in larga parte con scopi ambientali”.
Rimanendo oltre oceano, segnaliamo a pag.3 de La Stampa la notizia lanciata da Fauci: “Tra 20 giorni vaccini in Usa e in Italia”.
Torniamo in Italia per leggere l’annuncio della moratoria fiscale da otto miliardi su tasse e acconti. Lo pronuncia il vice ministro Antonio Misiani sulle pagine de Il Messaggero.

Infine il Corriere della Sera ospita una conversazione con Lia Quartapelle che illustra la proposta di legge per ridurre la tassazione sugli assorbenti femminili oggi equiparati ai beni di lusso. Mentre a pagina 2 de La Nazione la neo assessora alle politiche di genere della Regione Toscana Alessandra Nardini, illustra il piano per contrastare la violenza contro le donne: garanzia per le vittime di poter denunciare gli abusi in totale sicurezza; favorire di più i progetti educativi e culturali; serve un approccio integrato su più livelli.

Editoriali e commenti

Ennesimo grido d’allarme del sociologo Alessandro Rosina, pag. 26 de Il Sole 24 ore, sulla profonda crisi demografica che attanaglia l’Italia a cominciare dal 2008, che la pandemia rischia di aggravare quasi irreversibilmente. Occorre intervenire e rapidamente: “In Italia siamo esperti a chiudere la stalla quando i buoi sono tutti scappati. Vedremo la piena realizzazione del Family act solo dopo che la struttura demografica sarà ormai compromessa? Per l’efficacia delle politiche demografiche non conta solo la rilevanza delle misure, ma anche il tempo della maturazione e della realizzazione dei loro effetti. Sappiamo quali sono le medicine che servono al paziente, ma più aspettiamo a darle meno possibilità avremo di evitare danni che lo condannano a cronicizzare il proprio stato, con inabilità permanenti”.

Due i commenti che si occupano di Pubblica amministrazione, il primo firmato da Raffaele Picaro e Marco Spinelli a pag. 27 de Il Sole 24 ore, il secondo di Roberto Perotti e Tito Boeri a pag. 29 de La Repubblica, il cui incipit recita: “I sindacati confederali hanno scelto di far odiare i dipendenti pubblici dagli italiani. Hanno proclamato uno sciopero per il 9 dicembre”  ma gli articolisti sostengono di avere una ricetta: “Se vogliono recuperare il rapporto con il resto dei cittadini i vertici confederali dovrebbero chiedere di devolvere le risorse stanziate per il rinnovo dei contratti alle assunzioni necessarie per sostituire chi ha lasciato con Quota 100 e spingere affinchè le assunzioni già pianificate avvengano subito, con procedure concorsuali vere, che possono anche essere svolte on line”. Ma è soprattutto la chiusura del pezzo che suscita il sospetto di una dispercezione ottica degli editorialisti: “Basterebbe che i sindacati smettessero di avvilire quei dipendenti pubblici che in questi mesi hanno dato l’anima per fare il loro lavoro, che hanno rischiato la vita nelle corsie degli ospedali, che hanno insegnato a pieno ritmo anche in condizioni molto difficili, o che hanno passato notti insonni per cercare di pagare rapidamente la cassa integrazione nonostante leggi mal scritte. Questi dipendenti pubblici non si meritano un sindacato che rischia di togliere loro il giusto riconoscimento sociale che si aspettano da ognuno di noi”. Magari basterebbe ricordare che sono pagati assi meno dei colleghi europei e che il riconoscimento sociale non sono solo gli appellativi di eroi ma un giusto da salario e condizioni di lavoro dignitose.

Analisi assai più interessante quella pubblicata da Domani e firmata dagli economisti  Maurizio Franzini e Michele Raitano sul Reddito di Cittadinanza, strumento non di contrasto alla povertà assoluta ma utile, tagliarlo non aiuterebbe il lavoro.
Aiuterebbe il lavoro, anzi soprattutto aiuterebbe lo sviluppo del Sud, questo il parere di Tonino Perna pubblicato da Il Manifesto, se si investisse sulle migliaia di giovani che grazie allo smart worcking sono tornati a lavorare nelle regioni meridionali.

Antonio Polito, a pag. 13 de il Corriere della Sera sostiene che la fiducia e l’affidarsi sono due “strumenti” necessari a costruire comunità anche sui vaccini.

Gianni Riotta (pag. 21) dalle colonne de La Stampa riflette sulle caratteristiche della democrazia statunitense, la transizione è cominciata e l’autore illustra le caratteristiche degli uomini e delle donne indicati dal neo eletto come componenti del nuovo governo.

Merita segnalazione il commento pubblicato da Il Dubbio firmato da Annamaria Furlan afferma che “La violenza sulle donne è come una moderna guerra tra generi, contrastarla è una questione di civiltà”.

Infine, Avvenire pubblica una lettera inviata al quotidiano dalla preside del Liceo Malpighi di Bologna che invita ad ascoltare la richiesta di studenti e studentesse di tornare a scuola.

Economia e lavoro

Rider, “storica sentenza” del Tribunale di Palermo. Gattuso, Nidil  e Ridulfo, Cgil: “Per la prima volta in Italia viene riconosciuto come subordinato il rapporto di lavoro dei Rider. Da Palermo una conquista per tutti i lavoratori”. 

Palermo 23 novembre 2020 -  Per la prima volta viene riconosciuto da un Tribunale italiano il rapporto di lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato di un rider. È accaduto a Palermo, dove in questo ultimo anno il movimento dei Rider, sostenuto da Nidil Cgil, è stato particolarmente attivo. Ed è proprio Nidil che raccoglie con successo l'esito di una vicenda giudiziaria partita all'inizio del 2020, quando un ciclofattorino di Glovo è stato di punto in bianco “disconnesso” dalla piattaforma per cui consegnava cibo e bevande a domicilio.
    Nidil ha sostenuto Marco Tuttolomondo, rider di 49 anni, nella causa fatta contro l'azienda spagnola Glovo per contestare di fatto il suo licenziamento. Il giudice del lavoro Paola Marino, del Tribunale di Palermo, dopo la proposta di conciliazione fatta a fine ottobre, ha emesso la sentenza definitiva disponendo la reintegra di Tuttolomondo nel posto di lavoro con un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, con uno stipendio orario, quindi non più a cottimo,  con inquadramento di sesto livello,  applicando  il contratto collettivo dl Terziario, distribuzione e servizi. Il giudice ha anche disposto un risarcimento del danno dal giorno della disconnessione al giorno della effettiva reintegra e la differenza retributiva tra quanto guadagnato dal rider con il contratto autonomo e quanto gli sarebbe spettato con un contratto di lavoro subordinato.   
      “Una sentenza storica. È  una vittoria molto importante nella strada del riconoscimento dei diritti e delle tutele per questi lavoratori che, in questa fase di epidemia, stanno tenendo in piedi un pezzo importante del nostro tessuto produttivo. Ci aspettiamo un cambio di rotta da parte delle piattaforme che si ostinano a ritenere questi lavoratori come autonomi - dichiarano il segretario generale Nidil Cgil  Palermo Andrea Gattuso e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo -  E' una vittoria di tutti e per tutti – aggiungono Gattuso e Ridulfo – in quanto nasce   dalla spinta dei lavoratori e da un rapporto intenso tra questi e il sindacato e va nella prospettiva di un ampliamento dei diritti per tutti i lavoratori. Questo riconoscimento potrebbe perfino andare ben oltre il perimetro del lavoro dei rider, arginando la proliferazione degli ultimi anni di contratti di lavoro autonomo per mansioni che sono state sempre tipiche del lavoro subordinato”.
   Il rider era attivo da tempo nel movimento per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e tra i militanti di Nidil Cgil Palermo. Assieme al sindacato aveva partecipato a una trasmissione su una rete televisiva locale, denunciando la condizione di difficoltà vissute dai ciclofattorini delle piattaforme di delivery. Poco dopo la sua App è stata “bloccata” impedendogli di prestare la sua attività lavorativa. “Questa è la prima pronuncia del genere. Le richieste presentate nel nostro ricorso, che porta la firma degli avvocati romani di Filcams, Nidil e Filt Carlo de Marchis, Matilde Bidetti, Sergio Vacirca e dell'avvocato palermitano di Nidil Giorgia Lo Monaco, sono state accolte integralmente  - dichiara il team di avvocati che ha seguito il ricorso - E' una sentenza che ci riempie di orgoglio. Parte da Palermo il primo riconoscimento giudiziario di una forma di lavoro che da sempre riteniamo non possa essere svolta con un contratto di lavoro autonomo ma debba essere regolata come un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato”.

Questa la notizia diffusa dall’Ufficio stampa della Cgil di Palermo nel tardo pomeriggio di ieri e rilanciata da diversi quotidiani, da Il Sole 24 ore al Corriere della Sera, da Il Giornale a il Fatto Quotidiano fino ad Avvenire e Manifesto.

Manifesto e Fatto Quotidiano riportano, in trafiletto, i dati dell’ultimo rapporto dell’Inail sui morti sul lavoro, un terzo del totale sono a causa del Covid e ammontano a 66.781 le denunce di contagi sul lavoro arrivate all’Istituti negli ultimi 10 mesi.
Di un incidente sul lavoro avvenuto a Bologna, si occupa solo l’edizione emiliano romagnola del La Repubblica. Un operaio di 57 è morto finendo fuori strada mentre era al volante di un rullo asfaltatore.

Ieri la giornata parlamentare è stata contraddistinta dall’avvio delle audizioni sulla legge di Bilancio. Le valutazioni della Cgil sono state illustrate dal Maurizio Landini, segretario generale dell’Organizzazione. Ne riferisce Simona Ciaramitaro su Collettiva.it
I dati digitali non sono diproprietà delle multinazionali

Mentre sull’illustrazione della manovra di fronte alle commissioni bilancio di Camera e Senato pronunciata dal ministro dell’Economia Gualtieri riferiscono diversi quotidiani che riportano anche le considerazioni del presidente del Consiglio Conte intervistato nel corso di un programma televisivo, sui tempi del Recovery Fund. Secondo Il Sole 24 ore e La Repubblica la redazione del progetto per il Recovery Fund è in ritardo, verrà presentato a febbraio, mentre Gualtieri mostra preoccupazione per la crescita nel 2021. Anche Confindustria è stata audita in Parlamento ne riferisce Il Sole 24 ore a pag. 5, secondo viale dell’Astronomia la manovra è debole e lo sviluppo è rimandato.

Parte importante del Piano per le riforma e la resilienza da realizzare con i fondi europei deve essere composto dai progetti per la digitalizzazione del Paese. Si comprende allora lo scontro tra governo e Enel oggetto del contendere, la rete unica in fibra. Nel parlano diversi quotidiani, questo l’avvio dell’articolo a firma Luca Pagni su La Repubblica: “Sul progetto di rete unica delle tlc Enel finisce sotto assedio, a partire dal suo amministratore delegato Francesco Starace. Il governo non ha gradito l’ennesimo rinvio da parte dell’ex monopolista: si aspettava che ieri il Cda di Enel decidesse il destino del suo 50% di Open Fiber. (….) Così non è stato: il Cda di Enel si è limitato ad approvare il piano industriale al 2025 che verrà presentato al mercato, ma non si è occupato di tlc”.

Dedicata al nuovo contratto delle Tlc l'apertura di Colletiva curata da Maria Antonia Fama

Tlc, un contratto a prova di pandemia
Il lavoro nel futuro
Il paradosso del digitale

Come è ovvio molta cronaca dei quotidiani è dedicata all’emergenza sanitaria e ai piani per la distribuzione dei vaccini. Così come, in vista del 25 novembre, molti sono i racconti di casi di violenza contro le donne e l'illustrazione di iniziative per ricordare quanto ancora occorre fare per contrastarla. Merita attenzione l’annuncio de Il Sole 24 ore “in campo contro la violenza e ogni discriminazione”. Merita attenzione perché nei giorni scorsi il quotidiano di Confindustria è stato al centro di una accesa polemica avendo pubblicato un articolo che esaltava le qualità imprenditoriali del manager Genovese accusato di stupro.

L'Agenda degli appuntamenti

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.