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Si sono appena spente le luci dell’Auditorium del Gssi, ma già da subito inizia il vero lavoro. Questo è infatti il lascito alla Camera del lavoro del 2° Forum nazionale della Scuola del popolo tenutosi all’Aquila il 7-8 luglio. Dopo l’analisi di un anno di attività realizzata nelle varie sedi, si è passati ad una proposta di azione concreta, che raccoglie la sfida insita nell’accordo tra la Flai, la Flc e la Cgil nazionale.
Due categorie nazionali e la Cgil si propongono di unire le forze per rendere concreto l’impegno di solidarietà contenuto nell’art. 2 dello Statuto. La sede scelta per la presentazione di questo impegno è stata appunto quella del 2° Forum, piena di suggestioni e di coinvolgimento che ha permesso di illustrare un progetto ambizioso, oggi assolutamente controcorrente ma coerente con lo spirito dei grandi della Cgil: Di Vittorio, Lama, Trentin.
Si chiama P.A.I. Cgil, acronimo che sta a significare Punti di ascolto e inclusione, aperti e gestiti dalla Cgil, dal mondo della Cgil per meglio dire, proprio nei luoghi dove sono presenti comunità di lavoratori stranieri, in questo caso del Marocco, utilizzati nei lavori agricoli. In tempi in cui prevale la competizione a tutti i costi e perdono valore e consistenza le strutture di aggregazione sociale, come affermato da Zygmunt Bauman, la Cgil va contro corrente e apre un luogo fisico di aggregazione e accoglienza dove proporre animazione culturale e solidarietà ai lavoratori stranieri.
I volontari della Flc, della Flai, della Camera del lavoro, con il pieno coinvolgimento dell’intero mondo della Cgil, gestiranno il punto di accoglienza, proponendo tutela sindacale e guidandoli nell’acquisizione dei rudimenti della lingua. Ancora una volta viene ripescata una vecchia idea. Nel 1957 la Rai, infatti, organizzò delle lezioni “televisive” per raggiungere la popolazione sparsa nelle campagne e aiutarla nell’acquisizione della licenza elementare. All’interno di questo progetto, il ministero della Pubblica istruzione organizzò i P.A.T. (Punti di ascolto televisivi) in bar, parrocchie, case del popolo gestiti da un docente che supportava questi gruppi.
Una televisione presente in un luogo fisico e un docente: questa la sintesi del progetto. L’idea viene ripresa integralmente dai P.A.I.: la televisione viene sostituita dalla rete internet e i docenti vengono sostituiti dai volontari del sindacato. L’obiettivo è ambizioso: offrire animazione culturale cercando di creare una contaminazione tra culture. Non si pensa, infatti, ad un concetto “colonialista” della cultura ma, al contrario, si vuole creare uno scambio di conoscenze, valorizzando usanze e competenze dei cittadini stranieri.
Ovviamente questa azione si aprirà al territorio, alle sue agenzie, all’associazionismo ma soprattutto alla Scuola. L’obiettivo è quello infatti di creare le condizioni perché possa svilupparsi un’azione sinergica con i Cpia perché anche questa parte di popolazione possa entrare a pieno titolo nella società che li ospita. La prima sperimentazione, ma si stanno preparando altre esperienze, nascerà a Pescina nel Fucino. Si tratta (mai casualità ebbe così grande fascino) di un luogo simbolico, dove ebbe i natali Ignazio Silone che nelle sue opere spesso parlò della Marsica e della vita dei contadini di quel territorio. Un progetto ricco di significato, quindi, in cui l’animazione culturale è un’azione prettamente politico-sindacale basata sulla solidarietà, valore fondante dello Statuto della Cgil.
Francesco Marrelli, segretario generale della Cgil L'Aquila
Miriam Del Biondo, Flc L'Aquila