“Un buon sistema di relazioni sindacali e una reale partecipazione non possono basarsi sulla mera informazione delle parti sociali, ma richiedono un coinvolgimento reale e quotidiano”. Il messaggio, rivolto ad associazioni datoriali e ialle stituzioni, parte dalla Cgil, e più precisamente dal segretario generale dell’Umbria, VIncenzo Sgalla, e da quello di Terni, Attilio Romanelli, in merito al percorso di attivazione degli strumenti previsti per l’area di crisi complessa Terni-Narni.

La Cgil è stata per prima, all’inizio inascoltata, promotrice di tale importante opportunità per il territorio, organizzando varie iniziative e presentando proposte precise, come quelle contenute nel documento 'Terni 4.0', presentato in una recente iniziativa alla presenza del segretario confederale Vincenzo Colla”. Ora, però, è tempo di concretizzare quegli impegni che - a parole - sono largamente condivisi: “Chiediamo alle istituzioni locali e agli esponenti delle imprese di mettere insieme le forze per progettare un futuro per l’area Terni-Narni, che parta dal consolidamento del manifatturiero esistente (siderurgia, chimica, agroalimentare), aprendo a nuove prospettive di sviluppo in altri settori”, rilevano i due sindacalisti.

Quello che serve, dunque, secondo la Cgil, è un progetto di 'contrattazione di sistema', che vada oltre gli accordi sul welfare che si siglano con i comuni (peraltro pochi) o quelli interni alle singole realtà industriali. Per questo, la Cgil propone, in primis ai sindaci di Terni e Narni, di farsi promotori di “un gruppo di lavoro territoriale in cui si possa verificare, in primo luogo, la disponibilità di tutte le parti a collaborare con uno spirito costruttivo e utile per l’intera comunità locale. Da parte nostra, rinnoviamo la disponibilità e la ferma volontà a collaborare per arrestare un degrado economico, sociale e culturale sempre più grave e preoccupante”, chiudono i due dirigenti sindacali.