La lotta al lavoro nero è il punto principale intorno a cui ruota il documento che la Slc Cgil ha consegnato ai parlamentari del Partito democratico Chiara Gribaudo, Matteo Orfini e Roberto Rampi. La proposta del progetto di legge sulle tutele per i lavoratori dello spettacolo è stata consegnata dal sindacato insieme all’attore Lino Guanciale. Le proposte, illustrate a Roma nella sede nazionale della Cgil, vanno nella direzione di permettere a tutti i professionisti di essere meno fragili nel contrattare le proprie giornate di lavoro, contrastando il lavoro sommerso, di avere la possibilità di scegliere la propria carriera. Il sindacato ha immaginato un sistema che garantisca la continuità del reddito, alcune misure fiscali specifiche e uno strumento per l’emersione del nero: versare i contributi alla gestione ex Enpals per tutte le imprese pubbliche e private, che ora  sono costrette a versarli alla gestione separata dell’Inps. Secondo la Slc, “la possibilità per questi lavoratori di spezzare il ricatto, accettando condizioni di lavoro poco corrispondenti alle regole e non rispettose della loro professionalità, è individuata in uno specifico strumento di cui sono già dotati altri paesi europei, che garantisce agli artisti di poter mantenere un reddito dignitoso". Il settore dello spettacolo, regolato solo in parte dai contratti nazionali, appare molto refrattario ad adottare e a fare rispettare le regole. La crisi determinata dal Covid-19 ha evidenziato ancor di più la fragilità di chi opera in questo mondo.