Prime pagine
Il Sole24Ore apre con la nascita dell'anagrafe digitale: “Certificati da tutta Italia con l'anagrafe web”; il Corriere della sera sceglie invece: “Green pass, le nuove regole”. La Repubblica opta poi per gli effetti degli accordi di Glasgow: “La svolta green dei mercati”; mentre il Messaggero apre con “Covid, il piano per l'inverno”. La Stampa punta sulla politica interna: “La destra a Letta: sì al patto sulla manovra”; mentre il Fatto quotidiano continua ad aprire con l'inchiesta Open: “La bestia renziana accollata al Pd e il dossier anti-Report”.

Interviste
Sul Corriere della sera, a pagina 25, Massimo Sideri intervista l'ex ministra per l'Università, e attuale Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza. “Il governo – si legge - mi ha comunicato di avere introdotto un articolo ad hoc nella finanziaria per disporre un rifinanziamento del Cnr che parte da 60 milioni nel 2022 e può diventare 80 milioni, ma a fronte di un piano di riorganizzazione e rilancio che deve essere presentato dal Cnr per il mio tramite ma che sarà sottoposto a una valutazione di un supervisory board. Un supervisory board esterno al Cnr. Non c'è il rischio, uso una parola forte, che sia una forma di semicommissariamento? Per come leggo io la norma, questo supervisory board non farà il piano. Lo dovrà valutare. Trovo che avere un supervisory board sia un'opportunità per il Cnr se giocata bene. Certo: tutto dipende dalla composizione del board e da chi saranno i cinque esperti”. E ancora: “La Cgil, nonostante la norma arrivi dal Pd, ha parlato di «passo indietro inaccettabile». Non sarà un modo per escludere dalla riforma il sindacato che nel Cnr è sempre stato un potere forte? Onestamente penso che il sindacato debba svolgere il suo ruolo di rappresentanza delle istanze del personale e dunque, in quanto tale, sarà ascoltato nel percorso. Credo che il ruolo del sindacato sia importante e mi pare ci siano sfumature diverse nelle sigle sul rilancio. ll Cnr ha rilevanza per tutto il Paese e dobbiamo ricordare che la nostra missione è la ricerca. Siamo un ente pubblico finanziato con tasse dei cittadini, dobbiamo confrontarci con la società e la comunità scientifica: non sarebbe corretto un processo solo interno”.

Sulla Stampa invece, a pagina 16, Leonardo Martinelli intervista Eric Zemmour, leader sovranista francese, in procinto di sere candidato per l'Eliseo: “Dobbiamo prendere delle lezioni dal vostro Paese – si legge -. Durante tutta la nostra storia, ci avete insegnato tante cose, nella politica, ad esempio, o nell'architettura. Per l'economia oggi ci indicate la strada, perché siete riusciti a mantenere un tessuto di Pmi, in particolare nel Nord dell'Italia, che noi, invece, abbiamo sacrificato completamente. Ricorda di quando era un giovane giornalista, alla fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta, 'e gli esponenti dei Governi francesi di allora se ne fregavano di settori come il tessile. Dicevano, con disprezzo, che il nostro Paese non doveva più vendere calzini, ma solo Airbus. O addirittura che bisognava trasformare la Francia in un'economia solo di servizi. È stato un disastro'. Il manifatturiero genera ancora il 20% del Pil in Italia e il 21% in Germania, ma solo il 12% in Francia. Intanto il lusso è esploso, pure grazie ai marchi francesi, ma questi producono il grosso in Italia, perché le fabbriche da loro non ci sono più. 'Per restaurare il nostro tessuto industriale, bisogna imitarvi — continua Zemmour -. Vorrei che anche in Francia, come in Italia, fiscalmente si esonerasse del tutto o in gran parte la trasmissione di un'azienda all'interno di una famiglia'. Le tasse sull'eredità sono tra le più alte d'Europa (e fra le più basse in Italia)”.

Sul Fatto quotidiano, poi, a pagina 17, Michela A.G. Iaccarino intervista Sergey Sevelyev e Vladimir Osechkin, due esuli informatici che denunciano torture e violenze nelle carceri russe. “Perché nessuno prima d'ora ha parlato delle torture ad alta voce? V. O: In questi anni sono stato contattato da ogni lato della Federazione, ma a mancare erano sempre le prove. In Russia chi riceve notizia delle violazioni o le denunce è l'organo stesso che le compie, una situazione assurda. Non c'è un'istituzione esterna obbligata ad indagare, manca il cosiddetto 'controllore'. Personalmente ho cercato di contattare tutti, dai generali al direttore generale del Fsin, Servizio penitenziario federale. Sono arrivato a scrivere perfino al presidente Putin. Mai nessuna risposta. Quando abbiamo cominciato a pubblicare i video, il nostro sito è stato colpito improvvisamente da un cyberattacco. Adesso però ci sono giga e giga di evidenze: sono stati compiuti dei crimini contro l'umanità, questo materiale è adesso al vaglio del Consiglio d'Europa e Interpol. Ci aspettiamo reazioni dal Parlamento europeo”.

Editoriali e commenti
Sul Corriere della Sera, a pagina 29, Elvira Serra scrive di maternità e della storia di una lavoratrice: “Stefania ha ricevuto l'offerta di lavoro, dopo una selezione molto lunga, alla metà di aprile, negli stessi giorni in cui ha scoperto di essere incinta - si legge -. Quando il suo attuale responsabile l'ha chiamata per comunicarle la notizia (lei aveva già un contratto a tempo indeterminato in un'altra azienda), ha replicato spiazzandolo: grazie, ma anche io devo darvi una notizia, aspetto un bambino. Era pronta a un arrivederci e grazie. Invece si è sentita dire congratulazioni e, dopo un ultimo rapido consulto interno: l'assumiamo. L'azienda si chiama Tack Tmi (Gi Group), ha una cinquantina di dipendenti e un'amministratrice delegata, Irene Vecchione, mamma di una bambina di dieci anni. Quando le abbiamo chiesto quanto avesse contato essere madre nella scelta di supportare la candidatura di una donna incinta, ha risposto che sicuramente la sua esperienza privata le dà, in generale, una maggiore capacità empatica. Ma, soprattutto, che non se la sentiva, di penalizzare la candidata con i requisiti migliori in tutte le fasi di selezione per la maternità imminente, che non poteva diventare un handicap”.

Sulla Repubblica, a pagina 26, Tito Boeri e Roberto Perotti si occupano di inflazione: “Un'inflazione negativa è il terrore delle banche centrali per almeno due motivi. Se ci si aspetta che il prezzo di una lavatrice o di un macchinario scenda nei prossimi mesi, consumatori e imprenditori aspetteranno a consumare beni durevoli e a investire; questo riduce la domanda e porta alla stagnazione economica. Secondo, quando l'inflazione è zero o negativa i tassi di interesse a breve, quelli controllati dalle banche centrali, sono vicini allo zero. Poiché non possono scendere molto sotto lo zero, questo lascia poco spazio di manovra alla banca centrale in caso di recessione: vorrebbe tagliare ulteriormente i tassi Finora, al contrario degli Usa, le aspettative nell'Eurozona non si sono mosse, ma la Bce deve giocare d'anticipo di interesse, ma sono già al limite inferiore. Da qui l'uso di strumenti alternativi, come l'enorme acquisto di titoli del debito pubblico degli ultimi sei anni. In periodi di inflazione zero o negativa è quindi fondamentale per una banca centrale cambiare le aspettative del mercato, e convincere che l'inflazione salirà. Proprio per questo nell'estate di quest'anno la Banca centrale europea aveva cambiato le linee guida di politica monetaria, in vigore dal 2003. Nel 2008, poche settimane dopo il crollo di Lehman Brothers, di fronte a una impennata del prezzo del petrolio che aveva portato l'inflazione ai livelli attuali (ma partendo da una base più alta) la Bce aumentò i tassi di interesse; una mossa dettata dalle regole di allora che vincolavano la Bce a non superare il 2 per cento di inflazione, e che con il senno di poi fu un errore clamoroso, peraltro corretto molto presto”.

Sulla Stampa, a pagina 14, Carlo Petrini si occupa poi di clima: “Nell'ottobre di quest'anno tra l'altro, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha riconosciuto il diritto di ogni essere umano a vivere in un ambiente sano. Ecco perché parlare di clima significa parlare di giustizia. Ecco perché non possiamo rallentare il cambiamento climatico senza azioni drastiche per contrastare le disuguaglianze, e senza cambiare un modello basato sull'accumulo di profitti e sulla convinzione dell'infinitezza delle risorse. Ma le nuove generazioni non sono un modello da seguire solo per la loro capacità di scegliere le parole. Anche i loro comportamenti sono virtuosi. I capi di stato dei vari Paesi sono arrivati ai negoziati quasi esclusivamente con jet privati. Nulla da ridire se non si parlasse di crisi climatica, e se il trasporto aereo, se paragonato a un Paese, non fosse il decimo emettitore di emissioni al mondo. Per quanto possibile i giovani hanno invece scelto la mobilità sostenibile, spesso confrontandosi con l'irrazionalità di un viaggio in treno il cui costo, per la tratta Torino-Glasgow ad esempio, è fino a cinque volte superiore a un volo aereo. Sono poi i giovani, indigeni e non, ma in ogni caso nativi digitali, a opporsi nel momento in cui le criticità legate all'uso del suolo e all'agricoltura pensano di risolversi solo con tecnologie futuristiche. E rimanendo invece miopi di fronte alla perdita di biodiversità, al degrado degli ecosistemi e alle soluzioni rigenerative che la natura può offrire in tal senso. Insomma: i giovani sono già anima e corpo dentro la transizione ecologica.

Economia, welfare, sindacato
Sulla Stampa, a pagina 3, Domenico Agasso e Ilario Lombardo scrivono di reddito di cittadinanza: “Martedì sera Mario Draghi ha varcato le porte della comunità di Sant'Egidio a Roma con il desiderio di non trascinarsi dietro il frastuono dell'incontro più cerimoniale, che avrebbe comportato un discorso e una sintesi da consegnare alla stampa - si legge - . La visita in forma «strettamente privata», come conferma Marco Impagliazzo, presidente della Comunità fondata da Andrea Riccardi e snodo di relazioni diplomatiche cruciali che le sono valse il nome di «Onu di Trastevere», acquista però un valore politico alla luce del contesto in cui si è svolto e dei temi che sono stati affrontati in due ore di colloquio. In piena manovra, mentre i partiti litigano su quale respiro finanziario dare alle misure economiche, e mentre mezza maggioranza chiede di cancellare il Reddito di cittadinanza, buona parte dell'incontro di Sant'Egidio è stato dedicato alla lotta alla povertà e alla necessità di mantenere il sussidio ideato dai 5 Stelle. D'altra parte, Draghi continua a considerarlo uno strumento utile e importante e lo ha più volte ribadito a leader della Lega Matteo Salvini e al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, di Forza Italia, quando hanno detto o cercato di depotenziarlo. Una posizione che si trova in perfetto asse con la Chiesa e con Sant'Egidio: «Noi siamo favorevoli - afferma Impagliazzo —A nostro avviso non è vero che chi lo percepisce poi non va a lavorare. Anche i dati americani dicono la stessa cosa su tutti coloro che hanno ricevuto sussidi». Il presidente della comunità si è detto d'accordo con l'ex banchiere anche su un altro punto: lavoro e reddito non per forza devono dipendere l'uno dall'altro. «Bisogna spingere politiche di incremento dell'occupazione, ma senza collegarle immediatamente al sussidio”.

Il Fatto quotidiano, a pagina 12, si occupa invece di turismo, con Leonardo Bison: “Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, precondizione per ricevere i fondi del Recovery fund, il governo si impegnava a produrre un nuovo ordinamento delle professioni turistiche, 'con l'obiettivo di dare, nel rispetto delle competenze regionali, una maggiore uniformità e qualificazione professionale alla categoria'. Due disegni di legge sono in discussione nella decima commissione del Senato dalla primavera: entrambi prevedono esame abilitante, corsi e laurea triennale come requisito, ma una delle due propone di reintrodurre la già bocciata abilitazione territoriale. Dal ministero del Turismo fanno sapere di condividere 'gli obiettivi di entrambi gli atti' nonostante le differenze esistenti. Nel frattempo, da agosto, il turismo è ripartito con slancio in tutta la Penisola: tra pensionamenti, cambi di professione e mancate abilitazioni, le guide turistiche sono sempre meno. Ed ecco la strada spianata ad abusi. Proliferano non solo tour organizzati da appassionati non abilitati 'in cambio di un'offerta', ma anche corsi per abilitarsi come guida ambientale e escursionistica e come accompagnatore turistico, figure meno normate a livello europeo, che possono facilmente "mascherare" la professione di guida turistica”.

Sempre sulla Stampa , a pagina 2, si torna invece parlare di Legge di bilancio: “Il centrodestra di governo si siede volentieri al tavolo di Enrico Letta - si legge -. Il vertice dei leader sulla manovra trova consensi unanimi, ci sono 8 miliardi da spendere e per una volta si può evitare di lasciare tutte le decisioni nelle mani di Draghi. Anche l'opposizione spera di 'essere ascoltata', dice Giorgia Meloni. La proposta del segretario del Pd, formulata nell'intervista a La Stampa, di riunire i capi dei partiti di maggioranza per evitare 'un Vietnam parlamentare' sulla legge di Bilancio, appena approdata in Senato, viene accolta da tutti, anche nell'ottica di preparare un terreo di dialogo in vista della partita del Quirinale, 'per non compromettere la legge di Bilancio'. E ancora: “Piena disponibilità a collaborare lo l'avevo già proposto a Draghi lo scorso ottobre, aggiunge Luigi Di Maio. L'idea peraltro non è nuova, fa sapere Matteo Salvini. Nell'accettare l'invito il leader della Lega 'ribadisce la piena disponibilità a collaborare - spiegano fondi del Carroccio - come già aveva proposto il 13 ottobre a Draghi: in quell'occasione, il leader della Lega aveva suggerito un tavolo con tutti i segretari dei partiti della maggioranza per sminare il cammino del governo ed evitare inutili muro contro muro come quello voluto da Pd e 5 Stelle sul Ddl Zan'. L'attività di sminamento però non è così semplice, visto che l'ex ministro dell'Interno mostra di non voler cedere un millimetro sul cavallo di battaglia degli ultimi giorni: Il partito insiste sulla modifica del reddito di cittadinanza per eliminare gli sprechi e gli abusi e destinare più risorse per taglio delle tasse”.

Oggi Collettiva apre con la  ricerca di soluzioni organizzative e tecnologiche a favore degli anziani nell'ambito di Sociotechlab, il progetto finanziato dallo Spi Cgil. Spazio poi all'avvio della mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil nei territori per cambiare in meglio la legge di stabilità, e alle tensioni sui migranti lungo la rotta balcanica. 

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.