Volata finale per il modello 730, ormai alle ultime battute. Se non vi saranno proroghe dell’ultim’ora (si aspetta un probabile provvedimento che slitti i termini definitivi, almeno per una certa percentuale di contribuenti, al 23 luglio) il 7 luglio scadrà la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi a un Caf o a un professionista abilitato. Quest’anno sono entrate in vigore nuove regole tra cui, la più nota, è quella relativa introduzione del cosiddetto precompilato. Ma come sta procedendo la sperimentazione?

“Le cose stanno andando in maniera piuttosto altalenante – dice Mauro Soldini, presidente del Consorzio nazionale dei Caaf della Cgil tracciando un primo bilancio ai microfoni di RadioArticolo1 – e se prima la preoccupazione principale era quella di informare i cittadini che i precompilati non sarebbero mai arrivati a casa, oggi ci ritroviamo invece a avere un problema che, in qualche maniera, ha le stesse ricadute e cioè la preoccupazione di poter dare risposta a tutti i contribuenti che si stanno rivolgendo ai Caaf a causa dell’allungamento considerevole dei tempi di attività per chiudere una pratica 730. Questo pone il problema della scadenza del 7 luglio”.

Se a ciò si aggiunge che la platea dei contribuenti è aumentata - si parla di quasi 20 milioni di persone contro i 18 milioni e mezzo circa degli anni precedenti - con un affluenza notevole nelle sedi dei Caf e con l'impegno a soddisfare al meglio le esigenze di tutti, lo slittamento del 7 luglio sembrerebbe una condizione oggettiva.

Le difficoltà e l’allungamento dei tempi dipendono anche dal fatto che il cosiddetto precompilato acquisisce dati dai soggetti terzi, cioè dai datori di lavoro e dagli enti pensionistici. Dati che, in molti casi, si sono rivelati sbagliati. I Caf, che per legge controllano la certificazione, debbono procedere a una serie di problemi di rielaborazione con il prolungamento dei tempi necessari alla definizione della pratica.

Questo argomento introduce il tema delle sanzioni. Per le dichiarazioni errate, ai sostituti d’imposta, quest’anno sotto l’egida della sperimentazione, le sanzioni dovrebbero essere alleggerite. “A maggior ragione – afferma Soldini – se per il sostituto d'imposta varrà l'annullamento della sanzione ciò dovrebbe avvenire anche per i Caf che non sono l'input del processo ma sono l'output, nel senso che si prendono in carico errori che non sono prodotti da noi ma da altri soggetti”.

“In conclusione – dice ancora Soldini – di questa stagione va salvata l'intenzione di aver voluto alleggerire con il nuovo 730 alcuni aspetti operativi che riguardano i doveri del contribuente. L'idea è buona, ma sicuramente deve essere accompagnata da un inserimento immediato di regole rispetto alla riduzione e alla semplificazione degli adempimenti per il contribuente, dalla giungla delle detrazioni in poi. Va contemporaneamente riconsiderata la questione della responsabilità dei Caaf, impegnati peraltro ad affinare e migliorare il loro ruolo di consulenza e di assistenza.

La macchina della dichiarazione dei redditi ha bisogno ancora di molto rodaggio, non sappiamo se i tempi di medio termine che si è data l'Agenzia delle entrate verranno rispettati: i Caaf Cgil, storicamente a fianco dei cittadini nell’assolvimento dei loro doveri di contribuenti e della salvaguardia dei loro diritti, sono pronti a sostenere il meccanismo di una semplificazione vera del nostro sistema fiscale a garanzia dell'equità e dell’efficienza.