Scioperi e assemblee in tutte le principali fabbriche metalmeccaniche della provincia di Venezia per protestare contro la decisione di Federmeccanica di escludere la Fiom, il sindacato più rappresentativo della categoria per numero di iscritti e voti nelle elezioni delle Rsu, dal tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, convocato per la giornata odierna alla presenza delle sole Fim e Uilm.

Alla Fincantieri di Porto Marghera i lavoratori hanno scioperato tre ore, a partire dalle ore 8 del mattino, svuotando il cantiere e sfilando in corteo fino a sotto la locale sede di Confindustria. Hanno partecipato al presidio, che si è protratto per oltre due ore, anche i lavoratori della Mecnafer, della Afv Beltrame, delle imprese di appalto della raffineria che hanno aderito allo sciopero proclamato dai delegati Fiom delle Rsu.

Il presidio si è concluso dopo un incontro, che ha visto la partecipazione di una ampia delegazione di lavoratori presenti, tra i rappresentanti della Confindustria di Venezia e dei sindacati Fiom e Cgil, nel corso del quale sono state ribadite le ragioni della mobilitazione, la richiesta di applicazione, anche tra i metalmeccanici, dell’Accordo interconfederale del 28 giugno 2011, e la convocazione della Fiom e di tutte le sigle ad un unico tavolo di trattativa per un rinnovo unitario del ccnl.

Due ore sciopero sono state effettuate anche all’Aprilia, all’Alcoa, alla Imesa, negli appalti del Petrolchimico, alla Berengo, alla Palomar, alla Idromacchine, alle Montoil, alla Ponterosso, alla Alessandrin e alla Oma, con ampia adesione dei lavoratori alle iniziative indette dalla Fiom e dai propri delegati. Inoltre, si sono tenute assemblee in sciopero con presidi agli ingressi delle portinerie anche alla Peg Perego, alla Lafert, alla Omin, alla Ipc Portotecnica nel Veneto orientale, alla Alenia Aermacchi e alla Agusta Westland di Tessera.