I sindacati dei bancari parlano di adesione plebiscitaria allo sciopero di ieri del gruppo Intesa Sanpaolo: 90% delle filiali chiuse in Italia, 70% in Trentino Alto Adige (dove la controllata Banca di Trento e Bolzano ha 520 collaboratori). "Un'adesione storica", sottolinea Giorgio Pedron della Fisac Alto Adige.

I sindacati di categoria Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca aggiungono: “Questa è la risposta chiara. No alla riduzione dei costi scaraventata di nuovo sui lavoratori azzerando tutti gli accordi aziendali. No all'essere ostaggi di un piano impresa 2011-2013 che negli organi di stampa viene già definito superato, in rifacimento dalla onnipresente McKinsey e non comunicato salvo gli obiettivi di redditività con inaccettabili sacrifici dei lavoratori e dei clienti. No alla chiusura di 1.000 filiali. No all'annullamento dell'accordo del 29 luglio 2011 sulle uscite e sulle tutele di mobilità e part time. No al ricatto della banca che, per il caos del decreto esodati, toglie le tutele e le garanzie di tutti, esclude l'utilizzo del fondo di solidarietà bancario ed inserisce lo spettro finale dei licenziamenti collettivi. Altri sono i costi insostenibili: centinaia di posti dei cda, i consulenti e i compensi dei manager”.