Dal 1 marzo in Lombardia scatta l’obbligo di comunicazione agli ammalati dei costi che il servizio sanitario regionale sostiene per erogare le prestazioni di ricovero o specialistiche ambulatoriali. Una decisione su cui interviene la Cgil lombarda: "Riteniamo che questa scelta, pensata per rendere trasparenti i costi e le spese sostenute dal servizio sanitario nazionale, possa aumentare la consapevolezza nei cittadini della necessità di contribuire, con la fiscalità generale, al mantenimento di un sistema universalistico e solidale. Certamente questo ragionamento vale soprattutto per coloro che pagano quanto dovuto come tassazione generale e particolare (ticket), forse un po’ meno per coloro che, evadendo le tasse, sottraggono risorse preziose al finanziamento del sistema".
 
"Certo è che in Lombardia – prosegue il sindacato – i cittadini contribuiscono già oggi in modo significativo alla spesa sanitaria con il pagamento di ticket che ci pongono ai primi posti fra le regioni in tema di compartecipazione alla spesa sanitaria; non vorremmo, quindi, che questo passaggio fosse un "subdolo" tentativo di giustificare preventivamente un ulteriore incremento della loro entità".

"Anche per questo noi continueremo, come più volte chiesto alla Giunta – conclude la Cgil –, a rivendicare che il pagamento dei ticket sia commisurato alle reali e certificate condizioni di reddito dei soggetti, favorendo così le fasce di popolazione con minor capacità di spesa".