Il coordinamento unitario del 3 ottobre scorso, preso atto dell’alta adesione agli scioperi avuta la settimana scorsa in tutti i siti del gruppo immediatamente dopo la decisione di Whirlpool di non presentarsi al tavolo convocato dal ministero dello Sviluppo economico, ha deciso di continuare con le mobilitazioni fino a quando Whirlpool non avrà accettato un confronto dove presentare i termini dell’annunciata vendita del gruppo Emea. A chi venderà? Esiste un piano industriale di mantenimento degli attuali asset produttivi e occupazionali? È quanto si chiedono in una nota unitaria Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil, Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm Uil. 

"È inaccettabile che la multinazionale rifiuti il confronto con le delegazioni sindacali e con il governo Italiano. I lavoratori di Whirlpool non possono legare la conoscenza del proprio futuro occupazionale alle logiche speculative della finanza. Per queste ragioni, il coordinamento unitariamente ha deciso lo sciopero immediato degli straordinari;; un pacchetto di quattro ore di sciopero da gestire in ogni sito; organizzare manifestazioni sui territori coinvolgendo i sindaci, i parlamentari del territorio e le comunità locali", proseguono le tre sigle di categoria. 

"Questa decisione della multinazionale potrebbe indebolire l’intero comparto dell’elettrodomestico in Italia, per questo chiederemo al futuro Governo di intervenire per dichiarare il settore degli elettrodomestici strategico e per esercitare poteri straordinari nella vicenda Whirlpool", concludono i sindacati.