"L'incontro non ha portato alcun concreto avanzamento sulla discussione". Questo il commento di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Uglm e Usb nazionali all'incontro di oggi (martedì 31 maggio) a Roma sulla situazione della Jsw di Piombino (Livorno). "Il vicepresidente Marco Carrai - spiegano - ha presentato le linee guida dell’ultimo piano industriale, dove l’azienda 'auspica' e ha esposto le proprie intenzioni, peraltro già troppe volte annunciate: revamping dei treni; studio forno elettrico; impianti riciclaggio plastiche; occupazione parziale di 1.200 su 1.700 addetti. Peraltro, si assiste a un degrado anche dell’approccio istituzionale al tema delle crisi, essendo passati dalla presentazione delle slide con tanto di relazioni alla narrazione delle intenzioni".

I sindacati si sono detti contrari "circa l’affidamento del contratto rotaie a un'azienda che ha dimostrato un atteggiamento predatorio e dilatorio. Al netto dei bisogni del governo, che ha l’impellente necessità di portare a casa i finanziamenti del Pnrr, e al netto della necessità di Rfi nel dover assicurare la fornitura di semiprodotto fuori dalla crisi internazionale, come sindacato, non si capisce come il governo voglia rappresentare l’interesse dei lavoratori e il loro diritto di tornare al lavoro. Dove sono i ministri e dov’è la responsabilità politica del governo in questo come in molti altri tavoli di crisi? Troppo semplice la dichiarazione del professor Annibaletti che Invitalia non sia riuscita a trovare un accordo con Jsw. Il governo, nella persona del viceministro Todde e precedentemente da parte di altri autorevoli esponenti, aveva dato ben altre garanzie". 

Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Uglm e Usb hanno "chiesto al rappresentante del governo, così come avevamo già fatto nell'incontro di dicembre, di fare verifiche se esistono alternative al gruppo Jsw. Le istituzioni locali, con sfumature diverse e con diverse determinazioni, sia Regione, Comune e Adsp, hanno comunque espresso criticità in ordine al metodo di gestione dell’addendum e la scarsità del loro coinvolgimento e se alcuni hanno opportunamente dichiarato di non sottoscrivere alcun atto privo di reali garanzie, si è registrato un diverso orientamento da parte della Regione Toscana".

I sindacati, infine, rilevano che "la riunione si è conclusa velocemente senza la necessità, per la parte sindacale, della sottoscrizione di accordi o verbali di riunione, con il professore Annibaletti che ha chiesto all'azienda di provare a ridurre le tempistiche degli investimenti e a dare maggiori garanzie con un dettagliato cronoprogramma. Entro la prima decade di giugno ci sarà la prossima convocazione delle istituzioni per scrivere l'addendum all'accordo di programma, con clausole stringenti sulla commessa di rotaie per Rfi e conseguentemente sarà convocato di nuovo il tavolo con i sindacati".