"E' un fatto positivo" il rilascio da parte dell'Enac del Certificato di Operatore Aereo (Coa) e della Licenza di esercizio di trasporto aereo a Ita, la nuova compagnia che subentrerà a Alitalia ma "è solo un primo passo necessario per la partenza della compagnia. Ad oggi l'azienda non c'è, c'è solo un'ipotesi. Con lo spezzatino e una flotta ridotta a 52 velivoli a causa della sconfitta del Governo nella trattativa con l'Ue siamo molto preoccupati sia per quanto riguarda il progetto industriale di Ita che ancora manca che per la tenuta occupazionale". Ad affermarlo all'Adnkronos è il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito commentando il rilascio del Coa e della licenza di esercizio di trasporto aereo a Ita. 

"Ora - spiega Cuscito - bisogna recuperare il tempo perso. Ci sono ancora molti punti interrogativi e in particolare quelli che riguardano le attività di manutenzione, dell'handling e del marchio. E' un fatto positivo il rilascio della certificazione ma ci sono ancora tanti dubbi e tante preoccupazioni. Solo oggi, dopo 4 anni di Commissariamento di Alitalia e dopo l'inazione di tanti governi che si sono alternati, si è finalmente arrivati al rilascio del Coa".

Ita, aggiunge il segretario nazionale della Filt Cgil, quindi, "parte con grosse penalizzazioni e con una compagnia monca: la flotta che inizialmente sarà di 52 aerei è troppo piccola e il che bisognerà mettere in gara le attività di manutenzione, di handling e il marchio sono fattori negativi causati dalla sconfitta del nostro governo nella trattativa con l'Ue". Insomma, spiega Cuscito, "siamo molto preoccupati per il progetto industriale e per i problemi occupazionali. Ita prevede inizialmente l'assunzione di soli 2.750-2.950 lavoratori contro 10.500 lavoratori complessivi". 

Il 23 settembre, osserva, "scade la cassa integrazione per circa 8 mila addetti. Il primo settembre i sindacati sono stati convocati al ministero del Lavoro per affrontare la questione del possibile rinnovo della Cassa integrazione. Un fatto che sarà determinante anche per la partenza della nuova Ita".

I sindacati un mese fa avevano chiesto un incontro con i vertici di Ita e sono ancora in attesa di una convocazione. "Per il momento - spiega Cuscito - non abbiamo avuto nessun riscontro. Abbiamo scritto più di un mese fa e non siamo mai stati convocati. Ribadiamo la necessità di avere un incontro con l'azienda per sciogliere i nodi legati al numero limitato di aerei nella flotta e affrontare la questione dello spezzatino".

Commentando le parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che ha preannunciato scelte difficili sul fronte occupazionale e sul nuovo contratto del personale assunto da Ita, Cuscito ricordo "che il costo del lavoro di Alitalia è pari a una media del 16% ed è quindi al di sotto della media europea. Il motivo per cui Alitalia non è andata bene non legato al costo del lavoro ma al tema industriale, alle sinergie non realizzate e alle alleanze fatte". Insomma il segretario nazionale della Filt Cgil si dice "preoccupato per la prospettiva industriale" di Ita: "se non decolla il progetto industriale a cascata ci saranno ricadute sul lavoro e saranno i lavatori a pagarne ancora una volta le conseguenze. Serve un porgetto serio. Con una flotta di 52 aerei e lo spezzatino c'è molto da lavorare". 

Per quanto riguarda la situazione del trasporto aereo che deve far fronte alla crisi legata alla pandemia, Cuscito spiega che "sicuramente la variante Delta e la quarta ondata non aiutano" Ita ma, aggiunge, "il tempo perso dal nostro governo ha favorito le compagnie low cost che hanno occupato tutto il territorio italiano con un marketing molto aggressivo. Quando il mercato riprenderà probabilmente nell'estate del 2022 Ita sarà in ritardo. Anzi è già in ritardo".