Oggi hanno incrociato le braccia per l'intera giornata i dipendenti dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino. Per questi lavoratori, che danno letteralmente l'ora esatta a tutta Italia, era la prima volta in quindici. La protesta era stata proclamata dalla Rsu Flc Cgil e Uil Scuola Rua dell’Inrim.

L'Inrim (che impiega più di 200 persone) è un Ente Pubblico di Ricerca, unico in Italia e con sede a Torino, svolge le funzioni di Istituto Metrologico Nazionale, mantiene e sviluppa i campioni nazionali delle unità di misura del Sistema Internazionale garantendone l’affidabilità e la comparabilità. Fa ricerca in molti settori, quali la scienza dei materiali, le nanoscienze, la metrologia quantistica, le costanti fondamentali della fisica.

"La goccia che ha fatto traboccare il vaso - si legge sul comunicato sindacale - è la vicenda dei Contratti Integrativi 2017-18, ai quali sono collegate importanti quote arretrate di salario e passaggi stipendiali. Contratti integrativi il cui percorso asseverativo, a 5 anni dalla loro decorrenza, è ancora al di là da venire".

In più occasioni l’Inrim non ha rispettato alcune norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro quali il diritto all’informazione alle parti sindacali, i mancati confronti sindacali (mai avvenuti o svoltisi in maniera non corretta, ma dichiarati come avvenuti su documenti ufficiali), la mancata applicazione di istituti contrattuali come l’art. 58 del contratto nazionale 1998-2001, la cancellazione unilaterale di trattamenti di miglior favore in essere previsti da precedenti accordi sindacali.

A nulla è servito il tentativo di conciliazione in Prefettura del 4 marzo scorso, durante il quale le parti sociali hanno richiesto: il ripristino dei corretti rapporti sindacali; l’immediata ripartenza della contrattazione integrativa per il biennio 2017-2018; l’applicazione degli articoli del contratto collettivo nazionale disattesi; l’erogazione dell’equivalente economico dei buoni pasto negati durante il periodo di smart working emergenziale (come previsto dal comma 870 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021).

Non essendoci state aperture da parte dell’Inrim alle richieste sindacali, considerato il degrado dei rapporti sindacali e la situazione di disagio generale dei lavoratori, creata dall’atteggiamento rigidissimo del Direttore Generale, si è deciso di confermare la proclamazione di un’intera giornata di sciopero, necessaria per evidenziare all’esterno l’inaccettabile gestione attuata dai vertici dell’Inrim.