L’impatto della pandemia sull’economia italiana sarà molto pesante, forse più del previsto: l’Istat prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale solo nel prossimo anno (+4,6%). Direttamente collegati a queste previsioni sono i dati sull’occupazione, che quest’anno subirà una brusca riduzione. Meno lavoro, meno posti, più gente in cerca di un impiego, insieme a una fascia di scoraggiati. L’Istituto prevede contemporaneamente anche un vero e proprio crollo dei consumi degli italiani (-8,7%) e degli investimenti (-12,5%). Nel 2020 forte flessione anche per le esportazioni (-13,9%) e le importazioni (-14,4%).

L’Istituto nazionale di statistica cerca comunque di mitigare le previsioni plumbee accennando a una possibile reazione nella seconda parte dell’anno. “Gli indicatori disponibili per il mese di maggio mostrano invece alcuni primi segnali di ripresa, in linea con il processo di riapertura delle attività”, si legge nel report: “La ripresa delle attività di produzione e consumo è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul Pil che, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, è previsto in aumento nel secondo semestre dell’anno”. Cerca di essere ottimista il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “I dati dell’Istat confermano sostanzialmente le previsioni del governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa nel terzo trimestre, e già in questo mese con segnali di ripartenza”.