Il 2 luglio del 1897, a Londra, l’Ufficio Brevetti concede a Guglielmo Marconi il brevetto per il primo sistema radio. Nell’ottobre 1924, in Italia, Benito Mussolini tiene il primo discorso radiofonico della storia del nostro paese da un trasmettitore in prova fornito dalla Marconi Italia.

Il giorno successivo, 6 ottobre 1924, nasce la prima trasmissione radiofonica. La voce è quella di Maria Luisa Boncompagni. È un programma ancora scarno, composto di musica operistica, da camera e da concerto, di un bollettino meteorologico e notizie di borsa.

L’URI, Unione Radiofonica Italiana, prima società concessionaria della radiodiffusione in Italia, viene fondata il 27 Agosto 1924.

Nel gennaio 1925 nasce il Radiorario, settimanale ufficiale dell’URI.

Nel gennaio 1928 l'URI diventa EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. 

La radio entra sempre di più nelle case degli italiani e vi resterà a lungo, scadendo con il suo suono le tappe fondamentali della storia del nostro paese.

Sarà proprio attraverso la radio che domenica 25 luglio 1943, alle ore 22.45, gli italiani saranno messi a conoscenza della fine del regime fascista e della caduta di Benito Mussolini.

Sarà attraverso la radio che verrà divulgata la notizia dell’avvenuto armistizio.

Sarà attraverso la radio che Sandro Pertini chiamerà “allo sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine”.

Sarà la radio a proclamare la vittoria della Repubblica nel referendum del 2 giugno.

Nel 1954 iniziano le trasmissioni televisive, ma la radio non scompare, cambia e si trasforma invadendo nuove fasce orarie (se la TV diventa l'immancabile appuntamento della prima serata, la radio moltiplica l'offerta per restare "accesa" 24 su 24 e si sviluppa la programmazione notturna).

La riforma del 1975 sancirà il pluralismo dell'emittenza radio-televisiva, mettendo fine per la prima volta al tradizionale centralismo dell’azienda.

Radio Sicilia Libera sarà la prima radio italiana a infrangere il monopolio radiofonico della Rai. 

“Una voce da Partinico per illustrare i problemi dei terremotati - scriveva il Giornale di Sicilia il 26 marzo 1970 - Due collaboratori di Danilo Dolci, Franco Alasia e Pino Lombardo, si sono chiusi nei locali del “Centro studi ed iniziative”; hanno una radio di notevole potenza con la quale trasmettono notizie e documentari fonici sulle condizioni dei terremotati sui 98,5 mhz della modulazione di frequenza e sulla lunghezza d’onda di m 20.10 delle onde corte. L’emittente può essere udita su tutto il territorio italiano e da molte località all’estero; a quanto hanno annunciato, la possono captare anche negli Stati Uniti. È questa la nuova forma di protesta escogitata per presentare all’opinione pubblica le condizioni delle genti delle valli del Belice, del Carboi e dello Jato dopo il tragico terremoto del 15 gennaio 1968 e dopo che sono passati inutilmente due anni senza l’avvio della promessa ricostruzione”.

La radio, però, non dura molto. La trasmissione radiofonica va avanti solo per 26 ore, fino all’arrivo delle Forze dell’ordine che sequestrano le apparecchiature e denunciano i ‘responsabili’.

Alle ore 11 del 23 novembre 1974 dai colli dell’Osservanza a Bologna iniziano le trasmissioni di Radio Bologna, ideata dalla Cooperativa Lavoratori Informazione.

Meno di un mese dopo, nel dicembre del 1974, Radio Parma avvierà le trasmissioni sperimentali e, dal 1º gennaio 1975, inizierà i programmi regolari sulla frequenza 102 MHz. È considerata la radio privata italiana che trasmette continuativamente da più anni.

Il 10 marzo dello stesso anno un gruppo di giovani, tra cui Vasco Rossi, fonda Punto Radio. Radio Aut nascerà due anni dopo.