C'è anche un po’ di amarezza perchè hai addosso la sensazione che per realizzare una speranza bisogna prima toccare con mano il disastro: guerre, povertà, declino ambientale, crollo economico.

Però adesso una speranza in più c'è anche se l'illusione del bel giorno svanisce in due secondi; sei in Italia.

Ieri sera è arrivata la notizia che potrebbero essere a rischio 4.000 posti di lavoro che si aggiungerebbero ai circa 90.000 lavoratori dell’agro-alimentare che tra cassa integrazione e mobilità hanno un futuro precario; leggo i dati Istat che mi dicono che 7,5 milioni di italiani sono nella fascia di povertà; sono passato davanti ad un liceo occupato che mi ricorda che in questo paese la formazione e l'istruzione sono considerati un costo; in treno due pendolari che stanno andando a lavorare a Milano si raccontano le difficoltà di arrivare a fine mese e uno dei due si è svegliato con l'incubo di non poter pagare questo mese la bolletta del gas; apro il giornale e leggo della reazione dei vigili di Parma che hanno contestato la Cgil per aver solidarizzato con Emmanuel, il ragazzo " negro" pestato dando vita ad un gesto che nulla ha a che fare con la storia di civiltà che ha contrassegnato il corpo dei vigili di questa città; leggo le dichiarazioni xenofobe di Borghezio; leggo del raid fascista a Rai Tre che qualcuno si è permesso di considerare come una goliardata; leggo le dichiarazioni di Dell'Utri che inneggia a Mussolini.

No, non è una bella giornata.

Sono un po’ stanco, vorrei aver tutte in una volta le energie di mia madre quando faceva la staffetta partigiana, di mio padre quando nel '70 fronteggiava con i suoi compagni muratori le squadracce fasciste, di chi quotidianamente combatte l'illegalità anche ‘solo’ scrivendo, di chi sta occupando per il diritto allo studio o per il diritto al lavoro.

No non è un bel giorno ma Obama ha vinto ed io non posso essere stanco.

* Segretario nazionale della Flai Cgil