Lo Spi Cgil Veneto chiede al presidente della Regione, Luca Zaia, di firmare la legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista. “Un’occasione da non perdere. Proprio per confermare quanto coerente e netta sia la posizione della Lega del Veneto contro le derive nostalgiche e i rigurgiti autoritari”. L’appello arriva dopo il caso dell’assessora regionale Elena Donazzan che ha cantato “Faccetta nera” durante la trasmissione radiofonica la Zanzara e dopo la risoluzione del gruppo del Carroccio e della lista del Presidente contro tutti i fascismi.

“Il sindacato dei pensionati della Cgil del Veneto – si legge nell’appello –  invita lo stesso Presidente della Regione, Luca Zaia, e i consiglieri che hanno sottoscritto la risoluzione presentata da Alberto Villanova a firmare la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Maurizio Verona, sindaco di Sant’Anna di Stazzema. Una petizione che contempla pene severe a chi si rende colpevole di propaganda delle ideologie fasciste e naziste con qualunque mezzo di diffusione e l’aggravante di diffusione in rete, della produzione e la vendita di oggetti celebrativi dei regimi fascista e nazista”.

“Chiediamo al Presidente e ai colleghi del Carroccio e della stessa lista Zaia – scrive lo Spi – di essere coerenti firmando la legge di iniziativa popolare contro il fascismo e il razzismo. Sarebbe un gesto di grande responsabilità, che va oltre alle iniziative intraprese in giunta e in consiglio, e un messaggio chiaro ai cittadini. Il tema dei rigurgiti nostalgici è caldo anche nella nostra regione dove, purtroppo, gli estremisti di destra, a volte con la compiacenza delle istituzioni, professano le loro aberranti ideologie senza subire alcuna conseguenza”.

“Vogliamo ricordare ai nostalgici che il Fascismo ha fatto tutto, tranne cose buone - continuano dal sindacato dei pensionati -. A volte per riassumere le atrocità commesse nel ventennio si parla di leggi razziali e dell’entrata in guerra. Ma queste tragedie riguardano un periodo che va dal 1938 in poi. E i sedici anni precedenti?  Il Fascismo ha cancellato la libertà di stampa, di pensiero, di parola. Ha abolito i sindacati, ha incendiato sedi della Camera del Lavoro, assassinando anche nella nostra Regione diversi capi lega, ha inquadrato i bambini nell’ambito di una educazione mirata al pensiero unico e a valori come violenza, sopraffazione del più debole, superiorità della razza, intolleranza, relegando tra l’altro la donna al ruolo di angelo del focolare. Ricordiamo che nel Ventennio la parola libertà esisteva solo nel libro dei sogni. Ecco perché noi non vogliamo dimenticare e invitiamo tutti, leghisti compresi, a firmare la legge di iniziativa popolare promossa dal sindaco di Sant’Anna di Stazzema”.