"Io spero che questo Paese possa avere rapidamente un governo nel pieno delle sue funzioni. Trovo folle l'ipotesi di andare al voto e che non si affrontino i veri problemi che abbiamo di fronte. La gente comune non capisce perché non si affrontano seriamente i problemi del Paese e il voto non è la soluzione" . Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, rispondendo anche alle domande sui sussidi e i ristori di questi mesi. Per il leader della Cgil è necessaria la riforma degli ammortizzatori sociali che i sindacati chiedono da tempo anche perché in questi mesi ci sono state imprese e settori martoriati dalla crisi e altri che ne hanno beneficiato. Il problema quindi non sono i sussidi senza i quali ci sarebbe stata una vera e propria strage di posti di lavoro, ma i criteri nell’erogazione. E per cominciare a combattere la diseguaglianza in fortissima crescita c’è bisogno di affrontare il tema della riforma fiscale. Per questo sarebbe auspicabile uscire il più presto possibile dalla crisi di governo, c’è bisogno di responsabilità e non si può più perdere tempo prezioso. Un suggerimento che sarà ascoltato? Proviamo intanto a fare il punto delle trattative in corso sulla base dei principali titoli di oggi.

In prima pagina
Anche oggi nel panorama dei quotidiani italiani si distinguono il Sole 24 ore e Repubblica che non aprono sulla crisi di governo, ma sullo scontro sui vaccini che sta affondando anche le Borse. Nel titolo principale del Sole la posizione del Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale bisogna andare avanti con gli incentivi economici. Il prolungarsi delle difficoltà economiche, secondo l’Fmi, sconsiglia il rallentamento delle politiche di sostegno. Il titolo sulla politica è a centro pagina: “Pd e M5S rilanciano il Conte-ter, ma rimane l’incognita Renzi”. Il Corriere della Sera apre con il titolo “Crisi, alta tensione con Renzi”. Pd e M5S indicano Conte premier, il leader Iv attacca: uno scandalo i gruppi improvvisati. Anche piazza il titolo politico a centro pagina “Conte, Pd e 5S non bastano” con Italia Viva che lancia il ticket Gentiloni a Palazzo Chigi e Draghi al Tesoro. Sui vaccini Repubblica mette in primo piano la sfida dell’Europa ad AstraZeneca che avrebbe detto falsità sul vaccino. Apertura politica per il Messaggero: “Conte ter, Renzi alza il prezzo”. Per il Pd c’è solo il premier, ma cresce l’ipotesi di un mandato esplorativo e si prepara il dopo. Le condizioni di Italia Viva: via Bonafede e nuovo Recovery. M5S spaccato sulla candidatura Di Maio. La Stampa apre con il titolo “Conte: non mi umilio per Renzi”. Zingaretti insiste per il reincarico. Cade il veto sul leader di Iv, ma il M5S insorge: è un irresponsabile. Per i giornali d’area del centro destra, il Conte ter sarebbe già finito (Il Giornale) e comunque senza Renzi Conte affogherebbe (Libero). E se per alcuni commentatori Renzi si sta comportando da irresponsabile, per il Fatto Quotidiano e il manifesto il leader di Italia Viva è anche qualcosa di più: è un politico che pubblicamente attacca il sistema dei “sussidi”, ma poi non si tira indietro nell’accettare “sussidi” dall’Arabia del principe Mohammed bin Salman, “un criminale che viola i diritti umani” come scrive Tommaso Di Francesco sul manifesto. Il giornale diretto da Norma Rangeri dedica il titolo principale della copertina di oggi alla crisi di governo, ma in apertura, come Repubblica, parla dei ritardi di AstraZeneca e dell’Europa furiosa con l’azienda farmaceutica che avrebbe barato sulla consegna dei vaccini. Sulle prime pagine sono parecchi (per fortuna) i titoli che parlano della Giornata della Memoria che si è celebrata ieri. Sul Corriere della Sera da segnalare il racconto del cantautore Francesco Guccini sulla medaglia d’onore al suo papà Ferruccio, deportato nei campi di concentramento dopo l’8 settembre 1943. Altre notizie che rimbalzano riguardano la condanna a 18 mesi per la sindaca di Torino, Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo (pago per colpe di altri, ha dichiarato lei ieri) e lo scontro a “cornate” in campo tra Ibrahimovic e Lukaku. Sul Messaggero l’aggiornamento sull’andamento del contagio: “L’Italia senza rosso e da domenica Lazio in zona gialla”. 

Il Palazzo e il Paese, commenti sulla crisi
Durante la trasmissione Otto mezzo ieri sera il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, ha dato ragione al segretario Landini sulla necessità per i politici di fare un passo indietro o di lato mettendo da parte le ambizioni personali per pensare prima di tutto alla soluzione dei gravi problemi che stiamo vivendo. E su La Stampa di questa mattina Federico Geremicca parla del “Palazzo che litiga e il Paese che affonda”. Nelle pagine interne del giornale torinese una intervista a Paolo Romani, senatore di Cambiamo, la componente che fa riferimento a Giovanni Toti: “Da noi nessun sostegno all’avvocato, non ci mischiamo con i cespugli”. In ogni caso l’alternativa non è tra Giuseppe Conte o elezioni. (a pagina 7). Sul Messaggero il professor Alessandro Campi firma l’editoriale: “Ma i veri responsabili non pensano alle poltrone”, sostenendo la tesi di un governo autorevole e forte per gestire il Recovery Fund e la fase di rilancio in un momento drammatico del Paese. Per Campi, comunque, non basterà far nascere un Conte ter appena rinforzato. Su Repubblica scrive il fondatore Eugenio Scalfari, secondo il quale Conte sta cercando di salvarsi attraverso un’alleanza con Renzi, sapendo però che il personaggio sa trasformare facilmente “una carezza in un ceffone”. Per Scalfari, se Conte non dovesse farcela si potrebbe pensare ad un nome di prestigio per Palazzo Chigi: Paolo Gentiloni. Sul Corriere della Sera i due commenti principali sulla crisi sono di Angelo Panebianco che invoca un disarmo tra i contendenti in vista dei fondi Ue e quello di Goffredo Buccini sulla “società bloccata”. Il problema vero, per Buccini, non sta tanto nelle alchimie parlamentari, ma nella necessità di trovare una corrispondenza tra formule politiche e realtà sociali. Sul Fatto Quotidiano il direttore Marco Travaglio squaderna le possibili vie d’uscita dalla crisi “più demenziale del mondo”. Sul manifesto Roberto Romano e Paolo Maranzano cercano di andare oltre il teatrino delle apparenze per cercare di mettere in luce le vere intenzioni di chi mette in croce la maggioranza. E i veri interessi riguardano ovviamente le ingenti risorse del Recovery Fund. Chi si dice “preoccupata” per i fondi Ue è Emma Bonino intervista oggi sul Corriere della Sera (p.9). Sempre sul Corriere da segnalare una intervista al capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo: “Su temi specifici la Lega non chiude, ma un governo di tutti è molto complicato” (p.11). Tra le varie interviste di oggi da segnalare anche quella a Guido Crosetto su Repubblica. “Solo una bicamerale può varare riforme e Recovery” (p.11), ci sarebbe bisogno di una maggioranza più ampia di quella che avrà il futuro governo. Un’altra intervista che aiuta a capire il clima è quella a Bruno Tabacci sul Messaggero: “Si fa con il materiale che c’è, serve la pazienza di Giobbe” (a pagina 5). L’uomo che è considerato il “grande tessitore”, risponde all’ultima domanda in modo secco. “Non si tratta di distinguere tra vecchia politica e nuova politica, il fatto è che manca in generale un codice politico di riferimento e muoversi in un contesto così non è facile. Quel che è certo, però, è che l'unica possibilità esistente, anche se ne sento di tutti i colori, è quella di un nuovo governo guidato da Conte. Il resto sono diversivi o velleità”. Sul Mattino parla Antonio Bassolino, ex governatore della Campania ed ex ministro parla della grande occasione del Recovery Plan per rilanciare una generazione intera. Ci vuole un asse tra istituzioni per uno scatto del Paese” (intervista di Generoso Picone a pagina 5). Un’altra intervista da segnalare è quella a Fabrizio Barca su Il Dubbio. L’economista che è stato Presidente del Comitato per le politiche territoriali dell’Ocse e Ministro per la coesione territoriale, parla dell’esplosione della diseguaglianza. L’Italia ha visto peggiorare le diseguaglianze di reddito, con uno scavalcamento della quota di ricchezza dei primi 5000 adulti nei confronti degli altri 25 milioni meno ricchi (intervista a cura di Orlando Trinchi a pagina 7).

Su Collettiva.it

L'apertura è dedicata al crollo del lavoro nei cantieri natali con un video di Davide Colella su Trapani. Altro approfondimento sulla cantieristica è quello di Roberto Greco sulla Fincantieri.

Da segnalare sul sito il webinar di ieri sui progetti di rigenerazione urbana con una intervista alla vicesegretaria generale, Gianna Fracassi, a cura di Patrizia Pallara

Nella rubrica "Buona Memoria" si parla del Congresso della  Cgil nelle zone liberate che si tenne a Napoli il 28 gennaio 1945. In quella occasione - scrive Ilaria Romeo - vennero eletti i primi segretari generali della Confederazione generale italiana del lavoro: Di Vittorio per i comunisti, Grandi per i democristiani, Lizzadri per i socialisti. Si fissano gli obiettivi  che dovranno essere raggiunti una volta finita la guerra.


Gli appuntamenti Cgil in agenda
I principali appuntamenti in calendario sul sito della Cgil nazionale e nello spazio dell’agenda su Collettiva.it: