Le confederazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil sono scese in Piazza Santi Apostoli ieri a Roma per La Notte per il lavoro’. L'iniziativa è stata trasmessa in diretta su Collettiva.it: Si può rivederla sul sito.  Al centro della serata di mobilitazione le rivendicazioni sindacali:

- blocco dei licenziamenti;

- proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno;

- riforma fiscale e la lotta all’evasione;

- rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici;

- investimenti per lo sviluppo industriale sostenibile;

- nuove risorse per la sanità;

- sicurezza sul lavoro;

- investimenti in conoscenza, cultura, infrastrutture materiali ed immateriali;

- creare lavoro stabile e risolvere i problemi dei precari;

- digitalizzazione  e innovazione tecnologica;

- Risorse per il Mezzogiorno;

- Riforma della previdenza e legge sulla non autosufficienza;

- Inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte.

 Dal palco sono intervenuti dodici tra delegate e delegati di tutti i settori colpiti dall’emergenza Covid: dalla sanità all’industria, dalla scuola all’edilizia, dal commercio al turismo, ma anche giovani e disoccupati.

Le conclusioni sono state affidate ai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan, Pier Paolo Bombardieri intervistati da Massimo Giannini, direttore de La Stampa. .In piazza era presente un numero contingentato di persone, concordato con le forze dell’ordine e il comune, secondo le direttive previste dal distanziamento.‘La notte per il lavoro’ è solo la prima di una serie di iniziative unitarie di mobilitazione a sostegno della piattaforma sindacale per la ricostruzione economica e sociale del paese e dell’Europa, per sollecitare l’avvio di un confronto urgente con il Governo sui temi del lavoro, della crescita economica e della riduzione delle diseguaglianze sociali e per una migliore e più equa destinazione delle risorse stanziate dall’Unione Europea con il Recovery Fund.

Il 18 settembre, si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale di tutto il mondo del lavoro a sostegno delle rivendicazioni di Cgil, Cisl, Uil ed a supporto del confronto sulle scelte che il Governo assumerà nella prossima legge di bilancio.

Investire sul futuro
Da La Stampa, pagina 16. “"Investire sul lavoro e sui diritti" «Ricostruire il Paese e l'Europa investendo sul lavoro e sui diritti dei lavoratori», per questo ieri sera a Roma Cgil, Cisl e Uil sono tornate in piazza a manifestare rilanciando le richieste su occupazione, contratti, riforma degli ammortizzatori sociali e fisco. Durante la «notte bianca del lavoro» gli interventi di 12 tra delegate e delegati dei settori colpiti dall'emergenza Covid: dalla sanità all'industria, dalla scuola all'edilizia, dal commercio al turismo, ma anche giovani e disoccupati.:

Landini: "Questo deve essere il momento del cambiamento"
"È il momento del cambiamento. Se non si prende questa strada, quello di stasera non è che l'inizio della mobilitazione. Già adesso bisogna discutere delle priorità e della legge di stabilità 2021". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concludendo dal palco l'iniziativa la "Notte per il lavoro" promossa da Cgil, Cisl e Uil in piazza Santi Apostoli a Roma, per "ricostruire il Paese e l'Europa partendo dal buon lavoro", ricordando che intanto il prossimo appuntamento è fissato per il 18 settembre. "Chiediamo ci sia un cambiamento vero. Nell'affrontare l'emergenza, che purtroppo non è finita, bisogna riprogettare un nuovo modello di sviluppo e dire che il lavoro torna al centro insieme alla salute e alla sicurezza", ha affermato il leader della Cgil, rivolgendosi al governo. Dal decreto di agosto "mi aspetto che si confermi il bocco dei licenziamenti senza deroghe, senza furbizie e che venga rifinanziata la cig Covid. Noi abbiamo bisogno ancora di protezione e cura del lavoro. Ci aspettiamo ci sia anche il sostegno alle imprese, perche' occorre non licenziare e non far chiudere le imprese. Bisogna progettare le cose che non funzionano"."

Se non parte un percorso di confronto non ci fermeremo. E sia chiaro che non consentiremo a chi governo di cambiare il paese senza coinvolgerci o contro chi lavora.Non glielo lasceremo fare", scandisce ancora  Landini."Non ci interessa la protesta per la protesta, noi abbiamo delle proposte e vogliamo essere ascoltati. E questa è un'occasione irripetibile di cambiamento per tutti. E anche le imprese devono raccogliere la sfida"  (dalle agenzie Ansa e Adnkronos)

Landini: nuovi ammortizzatori sociali universali
Serve una riforma degli ammortizzatori sociali in senso universale e si devono cancellare forme assurde di precarietà'". Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando dalla "Notte per il lavoro",  Bisogna "avere un sistema universale di ammortizzatori sociali che possono essere anche piu' di uno ma devono avere una logica che garantisca gli stessi diritti e le stesse tutele a tutti, cosa che oggi non avviene", ha rimarcato. Oggi, ha inoltre sottolineato Landini, "il problema e' come fai ripartire l'economia del nostro Paese e come non lasciare per strada nessuno. Bisogna proteggere il lavoro e far ripartire investimenti pubblci e privati". (Ansa)

E intanto prorogare il blocco dei licenziamenti
"Chiediamo che il blocco dei licenziamenti venga prorogato fino alla fine di dicembre e che vengano varate altre 18 settimane di cassa integrazione per Covid. E contemporaneamente chiediamo che già adesso si discuta di fare gli investimenti necessari, di far ripartire gli investimenti e di avviare la discussione per la riforma degli ammortizzatori sociali. Un'altra strada per noi non e' assolutamente ne' accettabile ne' percorribile". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine della manifestazione "La notte per il lavoro",. "Credo - ha aggiunto, rispondendo alle domande - che qualsiasi imprenditore che abbia voglia di fare l'imprenditore sappia perfettamente che oggi gestire questa situazione in un'ottica ancora di protezione del lavoro e' il miglior investimento che possa fare anche per il futuro della sua azienda". Landini ha ribadito la necessita' di una riforma degli ammortizzatori "in senso universale" e ha sottolineato come sia arrivato il momento "di cancellare forme assurde di precarietà che penalizzano solo i lavoratori". "Siamo difronte a una situazione straordinaria", e "il tema - ha fatto notare - e' come far ripartire l'economia del nostro paese, come non si lascia per strada nessuno: bisogna proteggere le persone e contemporaneamente far ripartire gli investimenti pubblici e privati". (dalle agenzie Ansa e Agi)

Lavoro. Landini: va affrontato  il tema della disuguaglianza di genere
Il tema della disuguaglianza di genere "va affrontato". A ribadirlo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenuto ad Agora' Estate, su Raitre. "Oggi anche ricorso del lavoro a distanza ha colpito in alcuni casi maggiormente le donne rispetto agli uomini. E quelle disuguaglianze che gia' c'erano non sono state assolutamente ricomposte e questo e' un tema da affrontare". Alla base per Landini "c'e' un problema di cultura, che riguarda in particolare gli uomini. Non a caso nel nostro Paese come anche in altri durante la pandemia sono purtroppo aumentate anche le violenze domestiche. C'e' bisogno di rispetto e di cogliere dal pensiero delle donne la cultura della differenza di genere e occorre utilizzare questa differenza per ricostruire i rapporti e le relazioni. E servono anche provvedimenti legislativi oltre che contrattuali che garantiscano questi diritti". (Agi)

Dieci milioni senza contratto
“Dieci milioni di lavoratori non possono aspettare oltre, va loro garantito subito il rinnovo del contratto di lavoro, attendono ormai da troppo tempo, alcuni da anni. Una situazione resa ancor più complessa dalla caduta dei redditi dovuta alla cassa integrazione Covid: ogni lavoratore in Cig, tra marzo e aprile, ha perso il 27,3% del proprio reddito lordo mensile”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti ha sintetizzato quanto emerso dai dati Istat e Inps-Bankitalia.“Le misure di sostegno dei redditi, adottate a partire dal Cura Italia e da dl Rilancio, che auspichiamo siano ulteriormente prorogate, hanno consentito – afferma Scacchetti – di contenere la caduta del redditi e del potere d’acquisto delle famiglie, ma purtroppo non abbastanza”. Secondo la segretaria confederale per fronteggiare questa situazione di crisi occorre innanzitutto “ridare capacità di spesa ai ceti medi e medio-bassi per evitare un crollo dei consumi che avrebbe effetti negativi sull’economia del Paese. Oltre agli investimenti, volti a generare nuova occupazione di qualità, e ad una riforma fiscale all’insegna della progressività, il perno delle politiche di sviluppo deve essere il rinnovo dei contratti di lavoro pubblici e privati”. “Rinnovare i contratti non significa solo leva redistributiva, ma anche formazione e riqualificazione dei dipendenti, valorizzazione delle professionalità, e regolazione dello smart working e degli orari di lavoro, soprattutto alla luce delle nuove trasformazioni”.“Per cambiare un modello di sviluppo che negli anni precedenti ci ha consegnato una ricerca di competitività troppo giocata sulla svalorizzazione del lavoro e sulla precarietà, è fondamentale – conclude Scacchetti –  rinnovare i contratti”.

Su Collettiva.it il video a cura di Ivana Marrone , “Quelli che il contratto nazionale:

I sindacati dei pensionati preparano la mobilitazione d’autunno
Da Collettiva.it: Una mobilitazione nazionale in autunno, all'interno delle iniziative decise da Cgil, Cisl e Uil, per rilanciare le proposte dei sindacati dei pensionati su sanità, non autosufficienza, redditi da pensione e fisco e per contribuire, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, alle scelte importanti che il paese dovrà prendere nei prossimi mesi. Lo hanno deciso oggi (29 luglio) Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che hanno riunito a Roma gli esecutivi unitari. "Sulla sanità - sostengono i sindacati - servono cospicui investimenti, utilizzando anche le risorse del Mes, in modo che questa torni ad essere effettivamente pubblica, gratuita e universale. Si deve riorganizzare totalmente e profondamente il sistema delle strutture residenziali per anziani, perché troppo spesso isolate dal contesto sociale e dotate di personale insufficiente e malpagato. Quello che si è verificato durante l'emergenza Covid-19 non deve più ripetersi. Vanno potenziate la medicina del territorio e l'assistenza domiciliare, che deve essere preferita, ovunque possibile, al ricovero nelle strutture". I sindacati dei pensionati chiedono inoltre che "venga finalmente emanata una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza, che tuteli le persone fragili e chi le assiste e che garantisca livelli essenziali omogenei in tutto il territorio, criteri uniformi, servizi e sostegni adeguati, integrazione sociosanitaria. Una legge che ancora manca e che è una assoluta necessità per la vita di moltissime persone. Servono poi politiche per l'invecchiamento attivo e in buona salute. Città a misura di persona. Investimenti nell'innovazione, nella robotica, nella domotica e nella protesica per migliorare la vita degli anziani e creare nuovi posti di lavoro per i giovani". Per Spi, Fnp, Uilp "è fondamentale tutelare il potere di acquisto delle pensioni. Serve una grande riforma fiscale che prosegua nella riduzione delle tasse ai lavoratori e che le riduca anche ai pensionati"."Bisogna ampliare la platea dei beneficiari della cosiddetta quattordicesima. Si deve attivare la Commissione per la classificazione della spesa pensionistica, in modo da arrivare finalmente alla separazione della previdenza dall'assistenza, così da dimostrare che la spesa previdenziale è pienamente sostenibile e in linea con la media europea". Per Spi, Fnp, Uilp "sarebbero inaccettabili ulteriori tagli alle pensioni. Quello che serve è un piano per il lavoro che aumenti l'occupazione, in particolare quella giovanile e femminile". Con queste rivendicazioni, gli esecutivi di Spi, Fnp, Uilp parteciperanno alla manifestazione confederale unitaria di questa sera Una notte per il Lavoro, condividendone gli obiettivi

Sanità privata. In piazza in varie città italiane, 100 mila lavoratori chiedono il contratto.
Ne parla Marco Togna su Collettiva.it: Da Nord a Sud, torna la mobilitazione dei 100 mila dipendenti della sanità privata. Dopo ben 14 anni di attesa, il 10 giugno scorso sindacati e datori di lavoro Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) hanno siglato una pre-intesa per il rinnovo del contratto nazionale, che andava formalizzata entro venerdì 31 luglio. Ma, ormai a ridosso della scadenza, ancora non c’è alcuna convocazione per la firma definitiva. Riparte allora la protesta, che vede oggi (mercoledì 29 luglio) presìdi e manifestazioni a Bologna, Firenze, Genova, Mestre (Venezia), Napoli, Palermo, Pescara e Roma.“I lavoratori e le lavoratrici non possono tollerare altri stop e sollecitano la sottoscrizione del nuovo ccnl”, spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Roma e Lazio, annunciando il flash mob di ieri della Capitale, con appuntamento alle ore 9 davanti alla sede Aiop (in via Lucrezio Caro 63): “Nel Lazio, regione in cui la protesta è stata forte e determinante per il superamento dei tanti ostacoli alla trattativa, anni durante i quali i lavoratori non hanno mai mancato di riempire le piazze, ci mobilitiamo per pretendere una data certa per la sigla del contratto: gli operatori delle strutture accreditate non possono attendere un minuto di più”. I sindacati registrano ora “la resistenza delle parti datoriali, che non hanno voluto e non vogliono ancora assumersi la responsabilità del rinnovo. Un brutto segno verso i loro dipendenti, che hanno garantito nell'ordinario, come nell'emergenza, il funzionamento delle strutture sanitarie. Un impegno costante al servizio della salute delle persone, che ora li vede ancora sotto ricatto di imprenditori che mettono il profitto di fronte al servizio pubblico che erogano in accreditamento”.In piazza scendono anche i lavoratori siciliani: l’appuntamento è a Palermo, alle ore 9 davanti alla Clinica Candela (in via Villareale). Forte è la mobilitazione anche a Bologna: martedì 28 luglio si sono tenuti i presìdi di Fp Cgil (davanti alla casa di cura Villa Erbosa) e Uil-Fpl (presso la sede Aiop), mentre oggi (mercoledì 29) si svolge quello della Cisl Fp, di nuovo di fronte la sede Aiop. La Funzione pubblica della Cgil Emilia-Romagna denuncia “l’ennesima vergogna perpetuata da imprenditori che vogliono fare affari sulla pelle di lavoratrici e lavoratori, esausti di fronte a comportamenti inammissibili”. Il sindacato rimarca che i dipendenti della sanità privata “ora devono pure assistere all’ennesimo vergognoso balletto di chi non vuole tirare fuori i soldi necessari al rinnovo. In realtà un nuovo contratto nazionale è stato sottoscritto, ma Aris e Aiop hanno ben pensato di darsi alla macchia, scaricando ancora una volta, colpevolmente, la responsabilità sulle Regioni. Chi usufruisce di questi servizi deve sapere che grandi gruppi industriali crescono non certo per chissà quali capacità imprenditoriali, ma facendo profitti sulla pelle di lavoratrici e lavoratori sottopagati e in organici sottodimensionati rispetto al pubblico”.Presìdi e manifestazioni si svolgono anche a Napoli, Firenze (alle ore 10 davanti alla sede Aiop, in via Lorenzo il Magnifico 29), Pescara (alle ore 10 sotto l’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo, in piazza Emilio Alessandrini), Genova (alle ore 10 presso l’Istituto Piccolo Cottolengo Don Orione, in via Cellini 22) e Mestre (Venezia). L’appuntamento nella città veneta è alle ore 11.30 davanti alla sede regionale dell’Aiop, previsto anche un incontro tra i sindacati e l’associazione datoriale.Sui contenuti del contratto che viene richiesto dai lavoratori vedi il pezzo di Marco Togna

Scuola: Cgil, ‘a settembre tutti a scuola’, domani il flash mob davanti al Miur‘
A settembre tutti a scuola! Ripartire in presenza, in sicurezza e tutelando il lavoro di tutti’. Questo lo slogan che guida il flash mob di Flc Fp e Filcams Cgil che si terrà domani, venerdì 31 luglio, alle ore 10.30, davanti al Ministero dell’Istruzione, a Roma, con una richiesta molto precisa: dare a bambini, alunni, insegnanti e tutto il personale diretto e in appalto delle scuole e dei servizi educativi all’infanzia la possibilità di rientrare a scuola, a settembre, “investendo sulla sicurezza, sulla qualità degli spazi, per la consumazione del pasto, per la pulizia e sanificazione, per un tempo scuola lungo”.“Bambini e ragazzi sono i soggetti che, più di altri, hanno subito gli effetti negativi del lockdown, necessario per il contenimento della diffusione del Covid-19. Adesso dobbiamo tornare a scuola – commentano le categorie della Cgil -, i ragazzi devono ricostruire quel sistema di relazioni alla base dei processi di apprendimento e che caratterizza la fase della loro vita, riappropriandosi di un proprio spazio di crescita. Stare a scuola e nei servizi educativi con i compagni e con gli insegnanti con orario completo fin da subito: garantire spazi adeguati, un servizio mensa di qualità, i necessari servizi di pulizia per le scuole statali, paritarie, private, un tempo scuola esteso e disteso”. Proseguono: “È fondamentale che la scuola (statale, paritaria, privata) e i servizi educativi ripartano in presenza; per farlo bisogna individuare misure che garantiscano la sicurezza e la salute degli studenti e del personale e la continuità e salvaguardia dell’occupazione e del lavoro. Occorre che il servizio di mensa scolastica riprenda contestualmente alla didattica, garantendo così anche i livelli occupazionali, dato il ruolo riconosciuto al momento del pasto quale parte integrante dell’offerta formativa, presidio per garantire la salute e fonte di nutrimento per bambini e ragazzi a supporto anche di famiglie vulnerabili. Occorre un grosso impegno per restituire, almeno in parte, a bambini e ragazzi il tempo e le opportunità formative perse nei lunghi mesi di sospensione delle attività in presenza. Bisogna individuare gli spazi e a fornire, insieme alla mensa, tutti i servizi di supporto al diritto allo studio, all’ampliamento del tempo scuola, al mantenimento dei modelli organizzativi esistenti”.“Al Governo e agli Enti Locali chiediamo di mettere a disposizione le risorse necessarie affinché in tutto il Paese si realizzino le condizioni per permettere la ripartenza e la permanenza nelle scuole, garantendo tutte le attività e i servizi accessori. È il momento di fare le scelte necessarie per rilanciare la centralità della scuola e dare al Paese prospettive di una crescita più equa, solidale, democratica. Per questo domani, venerdì 31 luglio, alle ore 10.30, ci troveremo tutti insieme davanti al Ministero dell’Istruzione a ribadire che a settembre vogliamo tornare tutti a scuola!”, concludono Flc Fp e Filcams Cgil.

.Agenda degli appuntamenti
Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: