È stato di nuovo interlocutorio l’incontro del 25 febbraio al ministero del Lavoro sulla vertenza dei 16.000 ex Lsu e appalti storici, coinvolti dalle procedure di licenziamento collettivo, in attesa dell’avvio del processo d'internalizzazione del servizio di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane, previsto dal 1° marzo 2020. Allo stato attuale, il processo d'internalizzazione escluderà 4.000 addetti – in carenza dei requisiti previsti dalla procedura selettiva per titoli previsti dal decreto ministeriale –, mentre per altri 4.500 si prospetta l’assunzione a contratto part time, con il dimezzamento dell’orario di lavoro e delle retribuzioni. Sul tavolo, si legge nel verbale siglato al ministero da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, dai rappresentanti delle imprese e del dicastero, “l’avvio di un confronto alla presidenza del Consiglio per la definizione di un percorso che garantisca la tutela occupazionale e reddituale di tutti i lavoratori interessati dalle procedure di licenziamento collettivo”.
 
Sullo sfondo, la grave situazione dei quasi 4.000 addetti del Consorzio Manital del lotto 6 in Campania, senza retribuzione dal settembre 2019. A più riprese, nel corso degli ultimi mesi, i sindacati hanno sollecitato la definizione di “una soluzione complessiva che consenta di realizzare la continuità occupazionale e di reddito a tutte le lavoratrici e i lavoratori oggi occupati negli appalti dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane, a cominciare dall’ampliamento della platea dei lavoratori coinvolti (abbassando da 10 a 5 anni il requisito di anzianità lavorativa), dal coinvolgimento delle Regioni, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese per ricollocare i lavoratori che non hanno i requisiti, dall’attivazione di meccanismi di accompagnamento alla pensione, con l’urgente necessità di definire, tramite un decreto ad hoc o veicolo normativo coerente, un ammortizzatore sociale dedicato per gestire le varie fasi dell’internalizzazione e utile per l’individuazione degli strumenti sopra elencati per evitare che i lavoratori si ritrovino fuori dal mercato del lavoro”.
 
Le tre sigle “richiamano il governo a una ferma assunzione di responsabilità per affrontare complessivamente la vertenza degli appalti nelle scuole, nonché su modalità, dinamiche e tempi delle fasi del processo d'internalizzazione del servizio e dei lavoratori ex Lsu e appalti storici negli organici delle scuole sotto l’egida del Miur. Per l'ennesima volta, sottolineano come non sia accettabile che un percorso, che vede la stabilizzazione di tanti addetti, abbia come epilogo il licenziamento e il peggioramento delle condizioni economiche di migliaia di lavoratori, fra l’altro, per la maggioranza donne, con una forte presenza di famiglie monoreddito, in larga parte collocati nelle regioni del Centro e del Sud d'Italia già fortemente disagiate, in cui le possibilità di ricollocazione sarebbero pressoché nulle, con un serio problema sociale imminente”. Le tre organizzazioni rimarcano come il nuovo incontro programmato per domani, 27 febbraio, debba vedere la presidenza del Consiglio e i ministeri coinvolti, presenti e impegnati a trovare risorse e soluzioni per evitare quelli che rischiano di essere licenziamenti di Stato.