Raffaele Ielpo, caposquadra della talpaTbm, lavoratore del consorzio Metro Blu - Salini Impregilo e Astaldi - è morto ieri pomeriggio, 13 gennaio, nel tunnel della metropolitana milanese. L'uomo era addetto agli scavi della nuova linea 4, che attraverserà orizzontalmente la città, partendo dallo scalo di Linate. L'incidente è avvenuto in cantiere, dopo che l'operaio è rimasto travolto dai detriti, susseguenti al crollo di una parte del soffitto della galleria in costruzione a 18 metri di profondità. Oggi i cantieri restano fermi per lutto.

La morte del 42enne ha due tragici primati: il primo incidente mortale del 2020 a Milano e il primo nella storia del cantiere M4. Questo incidente è senz'altro uno dei più gravi avvenuti nei cantieri della metropolitana milanese. Ma non è certamente l'unico. Grave anche l'infortunio capitato il 28 ottobre scorso in un cantiere di via Foppa. In quel caso, un operaio era caduto da un ponteggio a un'altezza di sei metri, abbastanza per provocargli gravi danni, ma non così in alto da avere un esito letale. La linea 4 della metropolitana, la linea blu, i cui cantieri sono stati aperti molto in ritardo per una serie di questioni burocratiche, dovrebbe essere terminata entro due anni.

"La velocità e i ritmi di lavoro come sempre sono una causa, se non la principale, degli incidenti mortali o con feriti gravi", ricordano i sindacati dei trasporti, che hanno appreso con sgomento e dolore la notizia della morte del lavoratore. "È devastante scoprire che si può morire anche lavorando per una committenza pubblica, a Milano, ad uno scavo per una nuova linea di metropolitana. Auspichiamo che si faccia al più presto chiarezza sulla dinamica dell'incidente e che si individuino le responsabilità. Ci uniamo al cordoglio dei familiari", hanno detto le segreterie di Filt, Fit e Uiltrasporti di Milano e Lombardia.