A cinquant’anni dagli scioperi del 1969 per il diritto alla casa e contro il caro affitti, Cgil, Cgil, Uil hanno rilanciato, con l’iniziativa di oggi (19 novembre) al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il dibattito sul diritto all’abitazione presentando una piattaforma rivendicativa dal titolo: “La casa: una nuova ‘questione abitativa’”.

A dare il senso del disagio abitativo di oggi alcuni dati illustrati nel corso del dibattito: l’edilizia pubblica rappresenta solo il 4% del patrimonio abitativo e 650 mila sono le domande inevase presso i Comuni e gli ex Iacp; quattro milioni di giovani tra i 25 e i 39 anni risiedono ancora nella famiglia di origine. Un disagio che per Cgil, Cisl, Uil è “stato determinato e ampliato dalla mancanza di politiche adeguate nel settore, dal progressivo arretramento dello spazio pubblico, dalla carenza di fondi”.

Per questo, secondo la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi, e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Ivana Veronose, “è indispensabile un rinnovato protagonismo sindacale”. Nella piattaforma unitaria presentata oggi vengono quindi lanciate alcune proposte concrete: incremento dell’offerta residenziale pubblica; l’edilizia sociale a costi sostenibili; la rigenerazione delle città e la riqualificazione delle periferie; il rifinanziamento con adeguate risorse al Fondo di sostegno all’affitto; misure fiscali in grado di calmierare il mercato privato degli affitti attraverso la riduzione dei canoni; l’istituzione di una cabina di regìa nazionale con la partecipazione delle parti sociali, delle agenzie comunali per la casa e l’osservatorio della condizione abitativa.

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