Passare dalle parole ai fatti: è quello che si aspettano i sindacati (Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil) dall'incontro fissato oggi, 6 novembre, presso il Ministero dello Sviluppo ecomico per la vertenza Sogin, la spa del ministero dell’Economia incaricata della demolizione e della tenuta in sicurezza del nostro parco nucleare. L'ultimo incontro, lo scorso 31 ottobre, non ha infatti dato buon esito: "Pur avendo registrato alcune generiche dichiarazioni iniziali delle Società, rispetto alla volontà di riprendere il normale corso di relazioni sindacali tipiche del settore elettrico, non abbiamo avuto nessun riscontro concreto", spiegano i sindacati.

I quali oggi si aspettano un netto cambio di passo: "Riprendere lo stato di relazioni industriali significa, per noi - dicono F|ilctem, Flaei e Uiltec - riprendere la discussione sia sui temi mai risolti, come l'armonizzazione dei lavoratori di Nucleco, la copertura delle posizioni vacanti, crescita professionale ecc., sia sul tema più delicato che riguarda i lavoratori somministrati".

Sono 81 quelli da stabilizzare - importanti professionalità che hanno lavorato per Sogin e Nucleco per tantissimi anni in una condizione di precarietà - e su questo punto i sindacati non intendono mediare: "La credibilità delle relazioni sindacali passa necessariamente dal rispetto delle cose che si definiscono, accordi compresi. Quindi non chiediamo niente di più e niente di meno di quanto già dichiarato e motivato anche sul piano della fattibilità", insistono.

Ecco allora che l'incontro di oggi al ministero assume i contorni di un bivio: se non arriveranno risposte concrete alle richieste dei sindacati, questi ultimi considereranno fallito il tentativo di mediazione e, in assenza di una positiva soluzione della vertenza, proseguiranno con le azioni di protesta.