Entro il 23 dicembre dovrà essere presentato il nuovo piano industriale per il gruppo Ferrarini, storico marchio di prosciutti e salumi di Reggio Emilia, che conta circa 800 dipendenti, lavoratrici e lavoratori in grave difficoltà, visto che da maggio il pagamento degli stipendi non avviene con regolarità. La nuova dead line è emersa dall'incontro che si è svolto mercoledì 24 ottobre al Mise e al quale hanno partecipato i sindacati (Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil nazionali e territoriali), l'azienda e le istituzioni locali.

Secondo quanto riferito dalla Regione Emilia Romagna, presente al tavolo ministeriale, sono in corso contatti per l'ingresso nella compagine sociale di diversi soggetti, sia industriali che finanziari, in grado di assicurare prospettive produttive e occupazionali. “Dopo le evidenti difficoltà riscontate nei mesi estivi, oggi lo stabilimento reggiano, che lavora principalmente prosciutto cotto, sta tornando ai livelli di piena produzione, mentre nel Parmense – spiega la nota della Regione – il sito dedicato alla lavorazione del prosciutto crudo si sta riprendendo lentamente, ma resta ancora lontano dalla piena potenzialità produttiva”. Stessa situazione per lo stabilimento lombardo di Vismara, dedicato agli affettati, che sta riprendendo le produzioni. Contestualmente “è in corso il recupero dei clienti e dei fornitori dopo le interruzioni delle consegne estive, mentre permane un'oggettiva difficoltà per le limitate disponibilità delle linee di credito.

Infatti, nonostante i dati su ordini e fatturato siano buoni, la società soffre di un ingente indebitamento (nel bilancio 2016 ammontava a 280 milioni di euro) anche a causa di una pregressa esposizione nei confronti di diversi istituti di credito cui in passato si era affidata per sostenere la crescita. Ad aggravare ulteriormente la situazione è subentrata anche la crisi di Veneto Banca, di cui il gruppo possiede un cospicuo numero di azioni (intorno ai 15 milioni di euro), che erano stati posti a garanzia dei prestiti accordati.

Intanto, in questa fase estremamente delicata, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu nello stabilimento Ferrarini di Reggio Emilia. Elezioni molto partecipate (ha votato il 76% dei 264 lavoratori impiegati nella fabbrica) e che hanno premiato la Flai Cgil, che ha eletto quattro delegati, mentre un delegato a testa è stato eletto da Fai Cisl e Uila Uil.