Per la Regione Sicilia le due delibere approvate negli anni scorsi che avrebbero dovuto permettere la vendita della Myrmex ad un prezzo simbolico, non possono essere considerate valide. Ciò perché nei mesi scorsi non si è mai attuato un necessario accordo di programma che vedesse insieme Miur, Regione e azienda. È questa la doccia fredda che giovedì 9 agosto ha investito i lavoratori del laboratorio di eccellenza che sono stati rappresentati da Cgil e Filctem Cgil nel corso di un confronto in Prefettura con l'assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. Per i sindacati, però, le delibere sono invece impugnabili in qualunque momento.

Assente, seppure giustificato, l'imprenditore di Prestafarma, Roberto Giusti, che continua a dichiararsi interessato formalmente all'acquisto del laboratorio. Il clima che si respira è quello della delusione seppure un nuovo appuntamento è stato fissato il prossimo 17 settembre tra Razza e i sindacati; l'obiettivo è quello di ripartire da zero, con un nuovo accordo di programma, avviando un nuovo tavolo di crisi al ministero per lo Sviluppo economico e trovare una nuova formula, insieme a soggetti pubblici e privati,  per accompagnare i lavoratori, oramai disoccupati e senza alcun ammortizzatore sociale, verso nuove soluzioni. 

Per Cgil e Filctem Cgil di Catania, "questa vertenza lunga e difficile la dice lunga sulla reale capacità delle istituzioni a mantenere patti condivisi e ragionati per lungo tempo a tutela di una grande realtà come è stata la Myrmex. Gli ex lavoratori sono allo stremo. Rimane un filo di speranza per il rilancio che cercheremo di attivare con la nuova giunta regionale. Il sindacato sarà sempre al fianco di chi lotta per conservare occupazione e sviluppo, in qualunque condizione ciò avvenga".