Il 25 aprile Milano si riempie di colori, di suoni e di parole antifasciste. Nel capoluogo lombardo, infatti, si svolge la manifestazione nazionale per ricordare la festa della Liberazione dal nazifascismo e per celebrare la Costituzione. “La nostra città, e tutta la Lombardia, sono sempre pronte ad accogliere i vecchi e i nuovi partigiani – afferma ai microfoni di RadioArticolo1 Elena Lattuada, segretario generale della Cgil lombarda –. Milano è città medaglia d'oro della Resistenza, anche se sta purtroppo attraversando una fase complicata, in cui si moltiplicano fenomeni di razzismo e xenofobia”.

Ci sono segnali di un ritorno del fascismo e del nazismo in tutto il paese – continua Lattuada –, per questo la festa della Liberazione diventa un appuntamento fondamentale per ribadire i princìpi e i valori della Costituzione, ma anche per dare una risposta collettiva a fenomeni molto preoccupanti. Sono questi, tra l'altro, i contenuti dell'appello 'Mai più fascismi, mai più razzismi', di cui la Cgil è uno dei protagonisti insieme alle altre organizzazioni sindacali. Il ritorno di certe pulsioni da una parte ci preoccupa, ma dall'altra ci motiva fortemente ad andare avanti per questa strada, e costruire una grande partecipazione democratica. Perché Milano è una città democratica e la Lombardia è una regione democratica”.

Nei giorni scorsi, tra l'altro, e proprio al cimitero monumentale di Milano, c'è stata un'iniziativa per rendere omaggio ai caduti della repubblica di Salò. È quindi necessario, secondo il segretario generale della Cgil Lombardia, “un presidio del territorio” per “immettere anticorpi sani in un paese che sembra aver dimenticato fatti non così lontani nel tempo”. Serve “una militanza intesa come presenza democratica dei cittadini nel rivendicare spazi di partecipazione”. Ogni luogo che viene colpito “anche solo con una scritta” deve quindi “trovare una risposta democratica”.

È un lavoro complesso, certo, da affrontare “con grande forza e vigore, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni”. ”Quando si parla di accoglienza e solidarietà – afferma ancora Lattuada – i giovani ci sono sempre. Abbiamo bisogno di allargare questa sfera, attraverso l'educazione, per riprendere in mano tutti insieme la storia democratica di questo paese. È l'anticorpo migliore che possiamo mettere in campo insieme alle altre forze sindacali e alle tante associazioni che ci sono a Milano e in Lombardia. Non ci possiamo arrendere”.

Non è quindi un caso che il pezzo del corteo sindacale verrà aperto con uno striscione di Cgil, Cisl e Uil che recita: “Mai più fascismi”: “È esattamente il titolo dell'appello ed è ancor più importante esporlo in una regione in cui durante la campagna elettorale si è sentito ancora parlare di 'razza bianca'”. “Ma tutti gli striscioni della manifestazione del 25 aprile – conclude la leader sindacale – citano delle parole che sono fondamentali per tutti, nessuno escluso. Noi non ci arrendiamo a un ritorno di un passato buio. I valori della Costituzione vivono, devono vivere. Questo è il nostro impegno”.