Il segretario nazionale della Cgil Medici, Andrea Filippi, giovedì 5 aprile sarà a Catania per fare il punto sulla delicata questione dei servizi sulla salute mentale in Sicilia. L’obiettivo è redigere una piattaforma comune da sottoporre al governo regionale. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti: carenza d’organico, dotazione organica spostata su un modello "ospedalocentrico", reparti sottodimensionati, 
comunità alloggio con gravi problemi di copertura finanziaria da parte dei Comuni, blocco del 
piano socio-sanitario.

La Cgil Funzione pubblica Sicilia e la Cgil Sicilia organizzano dunque per giovedì 5 aprile, nei locali della Camera del lavoro (via Crociferi 40), un incontro tra operatori della Cgil per discutere della situazione della salute mentale in Sicilia, a partire dalle ore 9. Interverranno, oltre allo stesso Filippi, il segretario di Fp Cgil Sicilia Gaetano Agliozzo, la segretaria della Cgil Sicilia Mimma Argurio, il segretario regionale della Fp Cgil Medici Renato Costa, il segretario generale della Camera del lavoro Giacomo Rota; dalle ore 15,30 si terrà inoltre un incontro con le centrali cooperative, le associazioni dei familiari/utenti, il Coresam e la Federsd per discutere della drammatica situazione dell’assistenza nel settore in Sicilia.

Per gli ambiti di cui si occupa, ossia psichiatria, neuropsichiatria infantile e dipendenze, la salute mentale rappresenta un asse fondamentale della rete dell'assistenza sul territorio. “Il modello coinvolge tutte le componenti del sistema sia sanitario che socio-sanitario (Asp, cooperative) e scarica la situazione di carenza dell'assistenza sugli utenti e sulle loro famiglie" scrivono i rappresentanti di Fp e Cgil Sicilia: "La Sicilia, nell’ambito della salute mentale, ha oggi un modello tutto centrato sulla lungodegenza in strutture ad alta protezione; abbiamo 1.500 posti letto in Cta (Comunità terapeutiche assistite), 2.400 posti in Comunità alloggio. Contiamo dunque sette posti letto ogni 10 mila abitanti, è un indice di un meccanismo che ormai appare assolutamente fuori controllo. A fronte di questo impegno di risorse sul piano residenziale/riabilitativo, l’assistenza territoriale nelle tre aree (psichiatria, Npi e Sert) della salute mentale vive una situazione di drammatica crisi”.