Sono di nuovo in sciopero i lavoratori della Embraco di Riva presso Chieri (Torino). Stop di 8 ore sui tre turni di lavoro e presidio di protesta alla sede dell'Amma con successivo corteo fino alla sede dell'assessorato in occasione dei due tavoli convocati a Torino. Se sarà trovata un'ipotesi di accordo, si dovrebbe arrivare alla ratifica del verbale siglato il 2 marzo al Mise che prevede, tra l'altro, la proroga dei licenziamenti fino alla fine del 2018 e l'avvio di un percorso di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori.

"Ci aspettiamo di concludere quanto non si è riuscito a fare la settimana scorsa in merito alla proroga fino a fine anno dei termini previsti dalla legge sulla procedura di licenziamento collettivo, così come previsto dal verbale di accordo del 2 marzo presso il Mise e i relativi incentivi soddisfacenti per quella parte di lavoratrici e lavoratori che possono essere interessati all'esodo volontario", spiegano Lino La Mendola e Ugo Bolognesi della Fiom di Torino.

"Questo - aggiungono - al fine di aprire la pagina più importante, prevista dall'accordo del 2 marzo, per la quale si sono fatte tutte le iniziative in questi mesi e che riguarda la ricollocazione di tutti i lavoratori attraverso la reindustrializzazione del sito di Riva presso Chieri. Per questo la Fiom Cgil a partire da un minuto dopo la chiusura dell'accordo di prolungamento della procedura chiederà, così come dichiarato dallo stesso ministro Calenda, che si apra il tavolo negoziale presso il Mise affinchè si conoscano i potenziali investitori e i relativi piani industriali, che per quanto ci riguarda debbono occupare tutti i lavoratori e salvaguardare i diritti acquisiti dagli stessi". 

E lo stesso il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda questa mattina è intervenuto tramite twitter: "Il responsabile delle crisi aziendali del Mise sarà lì e io seguo da Roma in collegamento telefonico. Anche se dimissionari presidiamo".