Giungla Sae (soluzioni abitative di emergenza) nel Maceratese: la Cgil chiama in causa la Protezione civile per il pagamento degli stipendi dei lavoratori al posto dell’azienda. La lettera sarà inviata oggi dalla Fillea Cgil di Macerata: si chiederà il pagamento in solido di quanto spetta ai lavoratori delle ditte Gesti One ed Europa, entrambe facenti parte del Consorzio Gips, che hanno denunciato, tra l'altro, condizioni di sfruttamento e la mancata applicazione del contratto edile. Lavoratori che, secondo Arcale che ha subappaltato al Consorzio Gips, di fatto non esistono. A questo punto, quindi, la Protezione civile regionale subentra in qualità di stazione appaltante alle ditte che non pagano i dipendenti.

A conti fatti, si è  conclusa in modo positivo, con il riconoscimento del contratto edile e il versamento di 55mila euro, solo la situazione di 11 lavoratori  romeni della Europa Srl, con accordi depositati all’Ispettorato del lavoro di Macerata.

Spiega Massimo De Luca, Fillea Cgil Macerata: "L’incontro di Roma dei giorni scorsi è stato chiesto da Arcale ma si è rivelato infruttuoso e ha fatto  ritardare di 20 giorni il percorso delle scelte: Arcale ha sostenuto che tutto questo è solo una montatura". De Luca fa sapere che la rappresentanza dei lavoratori viene presa in carico dalla Cgil dopo attente valutazioni. È ancora il segretario Fillea a sottolineare il nodo della questione: "Non accettiamo che, a livello nazionale, venga fatto passare il messaggio che questi lavoratori non esistono, abbiamo avuto da loro procure firmate davanti al notaio per farsi rappresentare". Procure con le quali è in corso la vertenza: proprio l’8 marzo scorso è saltata la firma dell’intesa per altri 7 dipendenti di Europa ed altri 13 lavoratori egiziani della Gesti One che hanno firmato per farsi rappresentare dalla Cgil.

Dice Daniel Taddei, segretario Cgil Macerata: "C’è chi ha messo in dubbio la sostanza delle nostre richieste , per questo ha fatto saltare l’incontro per chiudere la seconda fase della vertenza che interessa 7 lavoratori romeni e 13 egiziani". Secondo Taddei, <"uesta è una vertenza che non ha solo l’obiettivo di far prendere il dovuto ai lavoratori ma riguarda anche i cittadini, sia quelli che dovranno andare nelle Sae sia noi che paghiamo le tasse. La preoccupazione riguarda la ricostruzione vera e propria, dove i cantieri saranno decine di migliaia e si potrà procedere anche con l'affidamento diretto, rendendo la trasparenza e la legalità ancora più a rischio in quello che sarà il più grande cantiere d’Europa".

La Cgil, tra l’altro, sta studiando altre decine di casi di lavoratori impiegati nei cantieri Sae: ad ottobre 2017, secondo i dati della Fillea Cgil, risultavano al lavoro e noti alla Casse edile tra i dipendenti delle ditte del consorzio Gips, solo due operai qualificati, uno di terzo ed uno di secondo livello e  93 manovali. Il tutto mentre al punto 8 dell’articolo sei del contratto Consip con Arcale si parla di manodopera specializzata.