Un tavolo tecnico operativo permanente sulla sicurezza, sul modello di quanto messo in moto per l'Expo del 2015: è questo il risultato scaturito dalla riunione che si è tenuta in prefettura a Milano, convocata dopo l'incidente alla Lamina, dove hanno perso la vita quattro operai. Il tavolo, che si riunirà lunedì 29 gennaio, inizierà da un'analisi della situazione. "Per capire dove i controlli dovranno insistere e per realizzare un'analisi e una condivisione dei dati – ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala, che ha sottolineato come al tavolo siederanno tecnici –. È stato fatto poi un richiamo perché le risorse non sono sufficienti, quindi è stato chiesto a tutti di fare uno sforzo su questo, di mettere più risorse e uomini al lavoro".

L'idea è dunque quella di ricostruire un tavolo come quello di Expo, che era sempre operativo e dove le persone garantivano un controllo continuo, che ha consentito di evitare incidenti. "L'obiettivo sarà anche quello di arrivare a un protocollo d'intesa fra tutto gli enti interessati – ha detto il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese –. Non sarà un tavolo ampio come quello di oggi perché uno più ristretto può garantire maggiore sintesi per i nostri obiettivi".

"Dobbiamo affrontare il fatto che Milano ha il peggior dato sugli infortuni nel panorama lombardo", ha ricordato a margine dell'incontro odierno il segretario della Camera del lavoro, Massimo Bonini. I "tagli delle risorse fatti in questi anni si ripercuotono sul fatto che ci sono meno controlli. La precarietà aumenta l'insicurezza sui luoghi di lavoro" ha denunciato ancora. C'è accordo con il sindaco su "un modello che coinvolge tutti gli attori sociali, il modello  Expo", perché "ha funzionato" in quanto "metodo partecipativo". Commentando poi lo stanziamento annunciato dalla Regione: "Non basta dire che vengono aumentate le risorse, bisogna anche intervenire concretamente. Abbiamo segnalato che gli studenti vanno a lavorare nelle imprese senza cultura della prevenzione: casi di infortunio ci sono già stati in altri territori. Bisogna correggere il tiro".

“È stato più politico che operativo il confronto che si è svolto oggi in prefettura", affermano in una nota unitaria i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm Milano, Christian Gambarelli, Roberta Turi e Vittorio Sarti: "Un confronto in cui tutti hanno ribadito la volontà di intervenire per evitare drammi ma nell’ambito delle rispettive competenze e delle risorse già previste Non è stata accolta la nostra proposta sulla necessità di costituire, in via straordinaria e per un periodo definito, un team/task force con l'obiettivo di verificare il rispetto delle norme/procedure, prioritariamente per le attività ad alto rischio secondo il codice Ateco. Abbiamo ribadito la necessità di atti concreti e immediati, sottolineando anche che i lavoratori precari, quelli degli appalti e gli studenti in alternanza scuola lavoro, sono i soggetti maggiormente a rischio".

"Abbiamo posto anche il problema – aggiungono – di come garantire al più presto la ripresa dell’attività produttiva alla Lamina Spa, per evitare che al lutto si sommi il rischio della perdita del posto di lavoro. Alle lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici che venerdì 19 hanno scioperato e manifestato e che ringraziamo – conclude la nota –, noi proporremo una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro, per raccogliere dati, problematiche, esigenze. Valuteremo con attenzione e rigore le indicazioni e le eventuali proposte che scaturiranno dal tavolo tecnico in prefettura. Ma una cosa deve essere chiara: non ci accontenteremo di parole e intensificheremo l’azione di segnalazione e denuncia delle inadempienze e delle criticità con l’obiettivo di vedere risultati concreti nei luoghi di lavoro.”

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