Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl hanno raggiunto lunedì scorso l'accordo con Atm che verrà presentato in assemblea ai lavoratori e che disegna un nuovo contratto integrativo, dopo quello sottoscritto nel 1994, che rappresenta un'ulteriore scommessa legata al rilancio dell'azienda, dando adeguate risposte economiche ai lavoratori di tutti i settori produttivi. "La firma sull'intesa per la produttività è il chiaro esempio di quello che accade quando lavoratori e aziende si siedono a un tavolo con una visione e con obiettivi condivisi". È  il commento dei segretari delle sigle di categoria, dopo l'approvazione del contratto d'integrazione salariale legato alla produttività.

Dopo la prima bocciatura - il 13 luglio - a seguito del referendum dei lavoratori richiesto dai sindacati di una proposta aziendale -, il sindacato "ha avuto la forza, con il mandato della base, di riaprire il confronto con la dirigenza Atm, innescando un intenso percorso di discussione e condivisione degli obiettivi, che ha portato alla firma di un contratto integrativo più equilibrato. Niente più incentivi a pioggia, ma integrazioni legate al raggiungimento di obiettivi e di una performance aziendale definita all'inizio. All'interno di un budget complessivo, che la normativa di legge per i comuni in pre-dissesto impediva di aumentare, è stato obiettivo difficile ma condiviso da sindacato e azienda allargare a tutti i dipendenti, compresi ausiliari e ex Lsu fino ad oggi esclusi, i benefici del premio di produzione", sostengono i sindacati. 

Si è lavorato sui maggiori ricavi dell'azienda, investendoli e ridistribuendoli per maggiori investimenti e nei salari dei lavoratori, secondo il raggiungimento di precisi obiettivi per garantire maggiore produzione e minore assenza per malattie. "È un ulteriore passo verso la responsabilizzazione dell'azienda e dei lavoratori, in questi anni fautori principali del suo risanamento. Con l'accordo, s'innesca un circuito virtuoso che porterà migliori risultati all'Atm e quindi più soldi ai dipendenti, con l'utenza che non potrà che trarne ulteriori benefici in qualità di servizi offerti", concludono le sigle dei trasporti.