“In meno di un anno abbiamo assistito all’ennesimo cambio al vertice di una delle più grandi aziende di trasporto italiane. Dimostrazione di un'evidente stato di confusione che sembra ormai essere la caratteristica dell’operato della giunta capitolina. Una scelta dall’efficacia decisamente parziale quella di consegnare nella mani di un tecnico il governo di Atac se contestualmente la proprietà non provvede a esplicitare un progetto politico per rilanciare la mobilità romana”. A dirlo è la segreteria della Filt Cgil di Roma e del Lazio.

“La politica – prosegue la nota – deve mostrarsi fattivamente presente e non lasciarsi andare a chiacchiere improduttive. In questi anni, in un’ottica legata ancora a vecchi schemi clientelari, Atac è stata spesso interpretata, da un certo pensiero politico, come uno strumento di consenso. Nulla è stato fatto per il suo rilancio, anzi. Una dirigenza spesso assente nella gestione e nel controllo ha consentito le più varie esternazioni a soggetti che avevano come finalità tutto fuorché il bene dell’azienda”.

Così, “un’azienda allo sbando è stata di fatto mandata avanti da quei lavoratori e lavoratrici, oggi mediaticamente e fisicamente sotto attacco, che le hanno consentito di sopravvivere all’incuria e all’inerzia. Per quel che ci riguarda, siamo pronti a raccogliere la sfida per rilanciare Atac perché crediamo fortemente ci siano le potenzialità e le condizioni per un nuovo inizio che non deve essere però quello di regalare l’azienda a soggetti privati. Siamo convinti che il rinnovamento non possa che partire dal coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici di un’azienda unica regionale di trasporto”.