In tutta Italia si sono svolte manifestazioni dei lavoratori contro gli oltre 300 licenziamenti comunicati dalla Ericsson la scorsa settimana. Lo annuncia una nota unitaria delle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni. "A Napoli – informano i sindacati – il sindaco e l’assessore al lavoro hanno ricevuto una delegazione di lavoratori e sindacati e hanno preso l’impegno ad intervenire presso i ministri per il ritiro della procedura, ma anche in sede locale per l’utilizzo di strumenti volti alla ricollocazione".

"A Milano i presidi a Palazzo Marino e al Consolato di Svezia hanno visto una forte partecipazione; l’assessore al Lavoro ha espresso solidarietà, ed intenzione di aprire un tavolo per l’area metropolitana e di interventi a sostegno dell’occupazione. Il console si è impegnato a trasmettere tutte le informazioni al governo svedese in riferimento anche alle modalità con cui sono stati comunicati i licenziamenti, ma soprattutto sull’aspetto sociale che ne sta derivando".

"Il consiglio regionale della Liguria – prosegue la nota –, all’unanimità ha votato un documento nel quale stigmatizza il comportamento di Ericsson che da quando è presente a Genova non ha fatto altro che aprire procedure di licenziamento e ha sottolineato le incresciose modalità con cui i licenziamenti sono avvenuti. Ha impegnato la giunta ad intervenire presso il governo, e a reperire risorse dei fondi europei non utilizzati per interventi di riqualificazione e ricollocazione. Il governatore della Liguria e il sindaco di Genova hanno ricevuto le Rsu e i sindacati impegnandosi entrambi per attivare politiche attive di occupazione".

"A Roma, mentre i lavoratori manifestavano in via Veneto, le segreterie nazionali insieme ad una delegazione di lavoratori sono state ricevute dal capo di gabinetto del ministro del Lavoro. La delegazione sindacale ha evidenziato il pericolo che rappresenta il comportamento di Ericsson con il ricorso immediato ai licenziamenti - prosegue la nota -. Ericsson continua a negare la crisi ma nel contempo perde quote di mercato, sposta attività in paesi dell’Asia, di fatto s’indebolisce la struttura nel nostro Paese pur avendo un fatturato tra i migliori al mondo".

"Il ritardo che Ericsson sta accumulando rispetto ad un mercato in continua evoluzione, necessita di soluzioni che richiedono strumenti diversi dai licenziamenti coatti: ci vogliono infatti strumenti di più ampio respiro, una capacità di costruire alleanze con il territorio, con le istituzioni locali, con il governo. Tutte azioni che Ericsson e il suo pletorico management sembra snobbare", proseguono i sindacati

"Il rappresentante del ministro si è impegnato a riportare le denunce della delegazione, e, in rapporto con gli altri ministeri interessati, a verificare se ci siano le condizioni per convincere l’azienda a ripensare alle sue strategie di tagli occupazionali, anche alla luce di ulteriori difficoltà che s’intravedono all’orizzonte", concludono i sindacati.