“Gli impegni si traducano in fretta in azioni concrete volte al raggiungimento della piena e buona occupazione, riduzione delle disuguaglianze e decarbonizzazione dell'economia. Non basta ribadire la volontà di perseguire gli obiettivi dell'Agenda 2030, occorre tradurli e inserirli tra le priorità dell'agenda politica-istituzionale”. È quanto si legge in una nota della Cgil nazionale in merito alla National Voluntary Review che l'Italia presenterà il 18 luglio prossimo all'Onu.

Nel nostro Paese la crisi economica, sociale e ambientale non si è ancora esaurita. Aumentano disuguaglianze sociali e povertà - sottolinea la Cgil - e non si riduce la disoccupazione, che anzi, secondo la recente rilevazione della Fondazione di Vittorio, è più alta delle stime ufficiali di circa ben 6,8 punti percentuali”.

“Crediamo - prosegue la Confederazione - che per uscire dalla crisi serva affrontare la giusta transizione verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile partendo dalle arretratezze e dalle potenzialità del nostro Paese, tra queste il Mezzogiorno e le aree del cratere. Occorre - aggiunge - una governance più partecipata tra Istituzioni e parti sociali, per questo invochiamo la contrattazione territoriale ispirata al Piano del Lavoro e rilanciamo la nostra Carta dei diritti universali del lavoro”. “Illustreremo - conclude la Cgil - le nostre posizioni alle Nazioni Unite nel corso dell'High Level Political Forum (Forum di alto livello sullo sviluppo sostenilbile)”.