Raggiunto l'accordo tra sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Csa, Diccap, Usb e Rsu) e Comune di Roma sul tema annoso del salario accessorio dei dipendenti capitolini. “Abbiamo appena sottoscritto un accordo importante, che supera l’atto unilaterale della giunta Marino dopo anni di vertenza e una trattativa serrata, durata 10 mesi”. Questo il commento di Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio.

Il fondo destinato al pagamento del salario accessorio dei 23 mila dipendenti capitolini ammonta a 157 milioni di euro. 127 milioni di euro sono assegnati alla parte fissa, mentre altri 30 milioni saranno attribuiti ai singoli dipendenti tramite incentivi alla produttività. Con il nuovo accordo cambia la modalità di erogazione degli incentivi: il 90 per cento delle risorse verranno assegnate in base alla produttività di struttura e non sulla valutazione individuale. Quattro le fasce di erogazione dei premi: al conseguimento di un risultato tra il 90 e il 100 per cento dell'obiettivo viene liquidato il 100 per cento del budget; tra 80 e 90 per cento il 90 per cento; tra 70 e 80 per cento l'80 per cento; mentre al di sotto del 70% non avviene alcun pagamento.

Il restante 10 per cento delle risorse destinate al fondo verranno indirizzate al riconoscimento della produttività individuale con tre fasce di merito. Tornano dopo 7 anni anche le progressioni economiche orizzontali nell'ambito della categoria di appartenenza con il passaggio da una fascia economica a quella immediatamente superiore tramite una procedura selettiva. Al via anche una scuola di formazione di del personale di Roma Capitale. 

“Non solo – spiega Di Cola – si utilizzano a pieno le risorse disponibili e si recuperano le somme perse negli anni a causa dell’atto unilaterale, ma si sblocca anche la valorizzazione del personale, ferma da quasi due lustri, permettendo la crescita delle carriere. Si inserisce il legame tra la performance organizzativa legata ai risultati ottenuti dalle strutture, l’offerta di servizi e il salario accessorio".

La valutazione sulle performance individuali, poi, terrà conto dell’apporto del singolo dipendente al raggiungimento degli obbiettivi della struttura di appartenenza. In sostanza, argomenta il sindacalista, "si dota la macchina amministrativa di uno strumento vero per l’applicazione dei piani strategici predisposti dal livello politico. Inoltre si prevedono istituti contrattuali per chi ha disagi, responsabilità e rischi, ovvero attività maggiormente onerose”.

L’accordo sarà ora oggetto di una consultazione tra i lavoratori durante un ciclo di assemblee che effettueremo nelle prossime settimane. "Dopo anni di battaglie, finalmente una firma importante che riporta alla normalità e permette di ripensare al futuro. Speriamo – conclude Di Cola – che sia l’inizio di una stagione di regole condivise e che si superino oltre all’arbitrio dell’amministrazione anche le campagne d’odio contro i dipendenti capitolini”.