"Un urgente incontro allo scopo di acquisire elementi di chiarimento che, a questo punto, risultano indispensabili". È quanto chiedono, in una lettera al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, i segretari generali di Filt Cgil Alessandro Rocchi, di Fit Cisl Antonio Piras e di Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, sull'assetto proprietario del gruppo Fsi, scrivendo di "confermare la valutazione negativa su qualsiasi ipotesi di quotazione, seppure parziale, dell’attuale gruppo societario a struttura integrata e proprietà pubblica".

Nel corso degli incontri svolti in dicembre relativi agli approfondimenti sul Piano industriale 2017-2026, scrivono i tre dirigenti sindacali, “abbiamo manifestato, in particolare, contrarietà in ordine alle ipotesi di quotazione del segmento 'Frecce e Intercity' della Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia, in quanto una simile operazione determinerebbe, solo ed esclusivamente, effetti negativi per i lavoratori del gruppo e per il paese, oltre che un notevole nocumento sul trasporto regionale".

Rocchi, Piras e Tarlazzi rimarcano anche di aver “recentemente appreso dalla stampa che vi sarebbe un’accelerazione della quotazione dei servizi a lungo raggio’ e che è stato avviato un beauty contest che porterà all’individuazione dell’advisor finanziario incaricato di affiancare Fs nel percorso di collocamento in Borsa di una parte dei servizi a mercato”. Un'ipotesi di modalità di quotazione, concludono i tre segretari generali, che risulta “in contrasto con quanto previsto dal Dpcm in materia del 2 dicembre 2015".