Il 31 gennaio si è tenuta l’assemblea del personale dell’azienda ospedaliera di Terni organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Rsu, necessaria per presentare e condividere la vertenza che i sindacati vogliono portare avanti su tre temi fondamentali: rivisitazione delle dotazioni organiche in base al fabbisogno reale e non alle disponibilità economiche. Integrazione fra territorio (Usl Umbria 2) e azienda ospedaliera per la cura e il ricovero dei malati cronici. Riconferma del livello di alta specializzazione dell’ospedale di Terni.

"Le condizioni di lavoro del personale, medici e infermieri, sono progressivamente peggiorate. I tagli alla spesa sanitaria, perpetrati dagli ultimi governi, stanno inesorabilmente depauperando il grande patrimonio di professionalità e competenze. Ferie non garantite, doppi turni e mancati riposi sono ormai lo standard, il ridondante uso di straordinari costringe il personale a turni massacranti, ponendo  a rischio l’incolumità dei pazienti. Le file interminabili al pronto soccorso, i letti nei corridoi e le lunghe liste d'attesa creano disaffezione verso il sistema pubblico, costringendo gli utenti a rivolgersi alle strutture private, che però non possono garantire l’universalità dell’assistenza sanitaria. Il pronto soccorso, i reparti di cura intensiva, le degenze e i servizi rischiano il collasso. Anche la struttura necessita di ambienti più idonei e sale d'attesa dignitose per i malati oncologici", denunciano le tre sigle della Funzione pubblica locale.

"Per tutte queste criticità, l’assemblea ci ha conferito pieno mandato per portare alla conoscenza dei cittadini, delle istituzioni locali e regionali, tali criticità, mediante atti e iniziative idonee allo scopo. Questa vertenza deve essere la vertenza di una comunità intera, che rivendica e pretende un servizio sanitario degno di una civiltà democratica. Contestualmente, l’assemblea ci ha dato pieno mandato a esperire tutte le formalità necessarie per dichiarare lo stato di agitazione del personale", concludono i sindacati.