Stamani a Meda, presso il centro di formazione professionale Terragni, si è tenuta l’assemblea delle Rsu del comparto del legno della Lombardia sul rinnovo del contratto nazionale dell’industria del legno–arredamento, che nella nostra Regione conta circa 20.000 addetti. Lo rendono noto i sindacati di categoria regionali.

L’attivo, composto da 120 delegate e delegati, ha espresso all’unanimità un giudizio positivo sui contenuti dell’ipotesi di accordo e impegna le segreterie territoriali sino al 28 febbraio prossimo nel percorso di assemblee nei luoghi di lavoro per la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. La firma del contratto del 13 dicembre, oltre ad avanzare sul piano dei diritti e delle tutele, propone un modello salariale innovativo, che riconosce da subito un aumento economico certo e stabile, non soggetto a verifica; respinge l’idea dell’unilateralità aziendale nella gestione del mercato del lavoro e dell’organizzazione del lavoro, rimarcando il ruolo fondamentale del confronto con la Rsu; rafforza i sistemi di welfare in atto, quali la previdenza di settore e la sanità integrativa; introduce un concetto di contrattazione aziendale collegata anche al sistema di welfare e infine riconosce maggiorazioni economiche sulle ore di flessibilità già al superamento della quarantesima ora settimanale.

La firma, spiegano, "riconferma che per contrastare la crisi economica e politica che il paese sta vivendo da tempo, è fondamentale investire sempre di più sulle professionalità e sul lavoro di qualità e che la contrattazione collettiva resta lo strumento fondamentale a garanzia dei diritti e dei salari minimi. Auspichiamo di poter contare su un largo consenso dei lavoratori e delle lavoratrici di questo settore che rappresenta un fiore all’occhiello dell’industria del design e del marchio italiano di qualità. Riteniamo importante sottolineare che le parti sono giunte alla firma dell’accordo di rinnovo del Ccnl grazie al forte sostegno dello sciopero del 28 ottobre scorso e al dialogo aperto fra le Rsu e le controparti aziendali, favorito da un’azione unitaria delle organizzazioni sindacali"..