La Corte Costituzionale ha discusso oggi, 17 maggio, della questione di legittimità costituzionale dell’abuso dei contratti a termine del personale della scuola. La Flc Cgil e la Cgil sono intervenute nel giudizio proposto alla Corte di Giustizia europea che si è concluso con la sentenza Mascolo del 26 novembre 2014. "La sentenza, storica, ha riconosciuto la inadeguatezza e l’illegittimità delle norme italiane di contrasto alla precarietà che hanno consentito la reiterazione illegittima dei contratti a tempo determinato in ambito scolastico per oltre 36 mesi - osserva Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil - Tuttavia, con decisione del tutto inattesa, la Corte Costituzionale ha ritenuto di considerare legittimi soltanto gli interventi dei lavoratori che fossero parti dei procedimenti, escludendo le organizzazioni sindacali, nonostante queste ultime fossero state parti attive sia nel procedimento presso il Tribunale di Napoli (che ha rimesso la questione in Corte di Giustizia europea) sia presso la medesima Corte di Lussemburgo".

"Contrariamente a quanto comunicato da alcune agenzie di stampa, le organizzazioni sindacali hanno tuttavia potuto evidenziare, nel corso della discussione presso i giudici della Consulta, il diritto dei precari della scuola ad essere stabilizzati in virtù dei principi affermati dalla Corte di Giustizia, ed hanno sottolineato come la legge 107/2015 abbia escluso un’ampia platea di personale con i requisiti per essere stabilizzati", aggiunge Pantaleo.

"Attendiamo dunque fiduciosi la pubblicazione della sentenza da parte dei giudici della Consulta - afferma ancora il segretario Flc - ed auspichiamo che essa sia in grado di dare risposta ai tanti precari con più di 36 mesi di servizio, i quali attendono finalmente la stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro". 

Intanto, 19 maggio è prevista l’udienza presso il Tar Lazio nel ricorso presentato dalla Flc Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali, contro l’esclusione di molti precari della scuola dal piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015.