"La decisione del governo di porre la questione di fiducia sul cosiddetto decreto scuola-ricerca ha rinviato la discussione di merito sull’ordine del giorno relativo al progetto milanese dello Human Technopole presentato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo. Non possiamo che condividere le parole forti usate dalla senatrice Cattaneo: quel polo tecnologico è un progetto nato in modo improvvisato come non avviene in nessun paese, che l’esecutivo ha affidato a un ente, l’Istituto italiano di tecnologia, scelto arbitrariamente come perno dell’operazione senza competizione pubblica”. Così in una nota Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil.

"E, con il senatore di Sel, Bocchino - prosegue Pantaleo - non possiamo che rilanciare la denuncia giunta finalmente in Parlamento per la quale, “dal 2003 l’Iit ha già ricevuto quasi un miliardo di euro. Contributi prorogati a vita indipendentemente dai risultati e dall’impatti raggiunti”. Anche in Parlamento, dunque, e dinanzi a un rappresentante del governo, è stata sollevata con forza la questione della futura destinazione dell’area Expo, concessa a un istituto mai sottoposto a controllo o “a valutazione di merito”. Non solo. Anche il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto esprimere nell’Aula del Senato i tanti dubbi che l’attribuzione del progetto – costato alle casse nazionali ben 80 milioni di euro – all’Iit solleva. Condividiamo, in particolare, l’allarme suscitato anche dal Presidente Napolitano per cui sono “indispensabili e urgenti delle risposte. Non ne vorremmo dopo che si siano realizzati altri fatti compiuti”.

Pantaleo ricorda che "già il 24 febbraio scorso, in occasione del discorso del premier a Milano con cui si effettuava il trionfale lancio del progetto dello Human Technopole, avevamo, come Flc Cgil, pubblicamente rilevato un analogo allarme sui rischi e sugli effetti di tale scelta molto discutibile. Eravamo convinti allora, e siamo più che mai convinti oggi, dopo gli interventi di due senatori a vita e del senatore Bocchino, che “il progetto milanese, a prescindere dall’importanza dei filoni di ricerca, è perciò un esempio di destrutturazione del sistema pubblico della ricerca”.

"E inoltre - conclude Pantaleo - il silenzio del governo e il rinvio della discussione parlamentare sul tema, ci convincono sempre di più che per i 500 dottorandi forniti dalle Università allo Human Technopole, e dunque all’Iit, si tratterà di sfruttamento ero e proprio, poiché percepiranno solo una borsa di studio, e non un salario contrattualmente ineccepibile. Saranno costretti a lavorare come polli in batteria, a tutto danno della dinamica stessa della ricerca".