Qualche volta vengono apostrofati  "fannulloni", come tanti altri dipendenti pubblici in Italia, ma nella realtà sono costretti a lavorare sotto organico, in sedi spesso non adeguate, come accade per esempio ai 320 dipendenti Inps di Catania. E in più rimane aperta la questione del rinnovo dei contratti. Ma se il Governo nazionale non mette a disposizione le risorse economiche, quest'ultimo obiettivo resterà a lungo difficile.

Sono stati soprattutto questi i temi affrontati nel corso dell'assemblea sulla Carta dei diritti universale del Lavoro, organizzata da Cgil e Fp Cgil di Catania per i lavoratori dell'Istituto previdenziale. Oltre ai dipendenti, hanno partecipato il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, il segretario generale della Fp Cgil di Catania, Gaetano Agliozzo, il segretario provinciale Fp, Armando Garufi, la segretaria confederale Pina Palella, il coordinatore provinciale dell'Inps, Mario Leonardi.

"La nostra impressione è che il Governo nazionale, così impegnato in una campagna di discredito, faccia finta  di non conoscere le dinamiche del lavoro pubblico: abbiamo i concorsi bloccati, il personale è sottoposto ad un carico di lavoro eccessivo, eppure questo è il più grosso ente pubblico nel suo genere - commenta Agliozzo- un ente che nonostante tutte le difficoltà, è riuscito a mettere insieme tre grosse entità che una volta erano separate. Non si riesce far decollare questo colosso con i piedi d'argilla proprio perché il Governo non mette in campo le risorse". Gli interventi dei dipendenti dipingono un quadro piuttosto amaro: "Ci attende un compito arduo, anche perché le cronache ci rimandano messaggi di una certa rigidità da parte della politica". A Catania ogni anno le difficoltà sono anche legate al raggiungimento dell'indice per l'incentivo, come aggiunge Silvio Esposito, Rsu Cgil "ma poi a fine anno non raggiungiamo l'obiettivo, nonostante tutto l'impegno possibile. L'indice si dovrebbe monitorare nel corso di tutto l'anno, per poter agire quando è il momento. Al contrario, la mancata incentivazione mortifica il lavoro di moltissimi lavoratori dell'Inps che puntano anche ad un giusto riconoscimento economico, soprattutto in tempo di crisi".

Molto positive le impressioni sulla Carta: "ci sembra uno strumento utilissimo e contiamo che venga sostenuto da tutti i lavoratori. Potrebbe rappresentare una risposta concreta e positiva per tutto il mondo del lavoro", commentano in assemblea . Tanti gli aspetti previsti dal documento ma che interessano il lavoratore del pubblico, dal diritto all'informazione al diritto di espressione, dalle norme di tutela dei precari per il proseguimento del rapporto di lavoro, alla tutela del trattamento pensionistico.